Casematte, un futuro incerto

18 agosto 2013 | 23:07
Share0
Casematte, un futuro incerto

di Antonella Calcagni

Tutto tace nel quartiere generale del Comitato 3.32. Non si parla quasi più ormai dell’area dell’ex ospedale psichiatrico, dove regna una tregua surreale fra Comune, Asl e comitato. Tuttavia il manager della Asl Giancarlo Silveri, sembra aver le idee chiare: «è nostra intenzione mantenere nell’area di nostra proprietà alcuni presidi della Asl, come il servizio veterinario, il centro prenotazione, mentre gli altri container torneranno al San Salvatore».

Il manager non nega la volontà di vendere una parte del grande sito. «Decideremo cosa fare solo quando il Comune dell’Aquila deciderà la destinazione che vuol dare all’area». La Asl è intanto in attesa dei fondi per ristrutturare le palazzine che potrebbero essere temporaneamente utilizzate. L’area sicuramente fa gola a molti, si rincorrono leggende metropolitane su operazioni immobiliari. Finora però l’amministrazione comunale non ha ancora esplicitato la propria volontà. Per questa ragione in via preventiva, al fine di evitare ogni appetito di speculazione edilizia, i ragazzi del 3.32 si insediarono al centro dell’ampia area divenuto il loro quartier generale.

In uno studio diffuso un paio di anni dopo il sisma nell’ambito di un programma di ricostruzione della città, si ipotizzava una imponente cementificazione dell’area. Ipotesi che i giovani attivisti del comitato respingono a gran voce. Casematte non è solo un luogo fisico, ma un stile di vita che questo piccolo esercito di ragazzi, che riecheggiano un po’ i figli dei fiori, cerca di diffondere. Un mondo tutto pace e condivisione. Deve essere la città a decidere il futuro dell’ex ospedale psichiatrico, sostengono. D’accordo, ma sono passati oltre 4 anni. Allora quando e come?