Sagra della croccante: una XIII edizione ancora più dolce

di Gioia Chiostri
La tredicesima edizione della Sagra della Croccante che si è tenuta ieri a Forme, frazione di Massa d’Albe, si è svolta sotto il segno della tradizione rivisitata. Non si è abbandonato l’antico culto culinario della croccante, dolce buonissimo e caratteristico della zona, preparato con solo zucchero, limone, acqua, miele e mandorle. Non si è abbandonata la voglia di accogliere i visitatori all’interno di uno scenario antico, dal sapore di tempi passati. E, infine, non si è abbandonata la volontà di credere ancora nelle tradizioni popolari, cosa che l’Associazione culturale ‘Quiss elle Forme’ da sempre dichiara.
La Sagra della Croccante risulta essere uno degli eventi più importanti dell’estate marsicana, capace di richiamare almeno diecimila turisti che ogni anno apprezzano i prodotti tipici offerti durante la manifestazione. Le sapienti mani delle donne formesi, ogni anno, realizzano un prodotto non solo ottimo al gusto, ma anche meraviglioso alla vista, dando ad esso le sagome più svariate. È questa una tradizione rivisitata in quanto si va a dare alla croccante un aspetto inusuale, creando delle vere opere d’arte, utilizzando il materiale ‘povero’ delle nonne. Come quella di quest’anno: piazza San Pietro in tutto il suo splendore, fatto di dolce alle mandorle.
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Fra musica, chiacchierate e allegria paesana, ieri sera c’è stata la celebrazione di un aspetto unico della nostra terra, invidiato dai massimi gourmet. Il presidente dell’Associazione culturale, Giancarla di Teodoro, che si è occupata di dare ordine all’organizzazione generale della Sagra, così ha commentato questo enorme bagno di pubblico per il mos maiorum formese: «la virtù di Forme nasce sicuramente dal suo centro storico, che si presta a fare da sublime sfondo a questa popolare manifestazione. La nostra forza, oltre a essere la croccante, è anche la gioventù qui dimorante, che ci tiene a partecipare attivamente a questo tipo di eventi. Il fulcro della sagra è proprio la scultura in croccante, che ogni anno cambia. Un anno abbiamo fatto l’aquila reale, in un’altra ben più importante occasione, invece, abbiamo dato al dolce le fattezze dell’Orso marsicano, onorando l’Abruzzo. È stato nel 2007, in concomitanza del Bit (Borsa internazionale del turismo di Milano) alla quale abbiamo partecipato, come associazione di Forme, in rappresentanza della Provincia dell’Aquila. Ci è stato affidato il compito di promuovere il territorio marsicano in ambito internazionale, presentando un prodotto di qualità derivante da un’antica tradizione. Sotto consiglio della Provincia ed in particolar modo dell’allora consigliere Benito Marcanio e dell’ex presidente Stefania Pezzopane, abbiamo deciso di costruire un orso, simbolo del Parco nazionale d’Abruzzo e Molise. Il successo è stato tanto».
Papa Francesco, il capo della Chiesa ‘trasversale’, come lo ha definito la signora di Teodoro, ha ispirato la costruzione di quest’anno, fatta con amore e devozione. «Questo è l’anno delle elezioni del nuovo Papa, un rappresentante di Dio che farà molto parlare di sé in quanto a innovazione nella religione. Sembra davvero essere ammirato da tutti e per questo motivo noi, in qualità di associazione, abbiamo pensato di dedicare proprio a lui la creazione in croccante della XIII edizione della Sagra formese – ha aggiunto il presidente – forse nel mese di Novembre riceveremo udienza da Papa Francesco stesso e gli porteremo la nostra opera degustabile in omaggio».
Importante è inoltre sottolineare la provenienza dei prodotti utilizzati nella preparazione della croccante: «tutti appartenenti al nostro territorio – ha affermato la donna – usiamo solo prodotti della nostra terra, per lo più a km, e a breve avremmo anche una produzione locale di mandorle, impiantando gli alberi proprio a Forme. Prima di adesso le mandorle, elemento base del nostro dolce, venivamo importate da una zona in provincia di Bari. 4000 mandorli verranno piantati a novembre prossimo permettendoci così, un’autonomia nella produzione ancora maggiore di quella di prima. Il comune inoltre ci patrocina da sempre, aiutandoci con le varie autorizzazioni. Senza dubbio, la Sagra della croccante scaturisce da un lavorio di gruppo».
Bellissima poi l’usanza finale di rompere con un martello la struttura in croccante, vendendo i singoli pezzi ai visitatori. Come non restare affascinati da tanta passione incanalata nella valorizzazione di un paese? Molti luoghi caratteristici della zona dovrebbero senz’altro prendere spunto da Forme.