
di Fulgo Graziosi*
Le capacità, lo stile e l’etica del Panathlon Club dell’Aquila sono state, ancora una volta, mortificate dall’indifferenza del Comune dell’Aquila.
Il Club, dopo aver consegnato al Sindaco, per ben quattro volte, un complesso e completo elaborato progettuale programmatico, ha dovuto constatare l’incapacità del Sindaco, della giunta e, soprattutto, delle strutture tecnico amministrative di formalizzare una semplice istanza d finanziamento de progetto della pista ciclabile denominata “Corridoio verde dell’Appennino Centrale“.
Il Panathlon aveva intuito che l’Assessore Regionale allo Sport stava ponendo in atto una scorretta strategia di finanziamento delle piste ciclabili al solo vantaggio della fascia costiera, escludendo in maniera categorica tutte le aree interne. Infatti, leggendo attentamente la nuova legge regionale di recente emanazione, non si rileva il minimo riferimento alle disponibilità finanziare del provvedimento.
Il Club e il nostro giornale cercarono di mettere in allarme gli ambienti istituzionali interessati. Le raccomandazioni, però, sono cadute nel vuoto. Anzi, esistono due presupposti di una gravità inaudita. Il Panathlon chiese di essere ricevuto con urgenza dal Sindaco e dalle Commissioni Consiliari interessate. Tale richiesta non é stata mai presa in considerazione.
In occasione dell’inaugurazione del recupero del Conventino di San Giuliano il sindaco, non potendo evitare il Presidente del Panathlon con il quale fu costretto a incontrarsi, assicurò quest’ultimo che sarebbe stato convocato a breve dall’Assessore Moroni per mettere a punto l’iniziativa. Non è stata effetuata nessuna convocazione.
Il Presidente del Club, tenuto conto che dal Comune non perveniva alcuna comunicazione, ritenne opportuno, necessario e urgente inviare un ulteriore sollecito per cercare di recuperare il tempo perduto. Anche questa volta, nessuna risposta.
In un fortuito incontro a Campo Imperatore, nei primi giorni di agosto, proprio l’Assessore Moroni ha chiesto lumi al Presidente del Club in merito alla nota inviata al Sindaco, in quanto la stessa, senza spiegazione alcuna e a distanza di ben due mesi, era stata lasciata sulla sua scrivania. Ovviamente, sulla scorta degli avvenimenti, è facilmente deducibile che l’Assessore non é stato mai informato della vicenda e, in particolare, di un possibile ed eventuale incontro per mettere a punto le fasi progettuali.
Intanto, nei vari ambenti comunali, anziché mettere sotto la lente d’ingrandimento l’intera iniziativa, si propongono percorsi alternativi che prendono in considerazione piccole tratte che vanno sotto la denominazione di “pedemontana del Gran Sasso” in territori di Gignano; “Capitignano – Pizzoli“, iniziativa dell’Assessore Liris; “sponde del fiume Raio” in località Boschetto di Campo di Pile, limitatamente all’area interessata dal complesso commerciale dell’Aquilone.
Come potete osservare, ancora un esempio della ennesima spartizione delle vesti d Cristo. Polemicucce inutili e poco costruttive. Liti faziose di squisito sapore elettorale per accaparrarsi il finanziamento per la costruzione della solita fontanella di quartiere. Il Comune ha perduto il senso dell’esame critico della materia. Ha definitivamente perduto il ruolo di Capoluogo di Regione. Non intuisce. Appare quanto mai disinformato.
È prigioniero di una struttura burocratica, completamente scollegata dalle attività delle Istituzioni d riferimento. Non ha neppure la possibilità di reagire. Infatti, non ha dato segni di reazione quando sono state pubblicate le notizie dei finanziamenti delle piste ciclabili in territorio teramano per cinque milioni di euro e di quella corrente da San Vito Chietino a Francavilla per ben venticinque milioni di euro.
E così, mentre gli Amministratori comunali corrono appresso ai sogni, perdendo di vista la realtà dei fatti, le altre Amministrazioni si dividono i fondi comunitari. È di questi giorni, infatti, a notizia che l’Assessore Regionale Di Dalmazio ha costituito e appositamente convocato un “tavolo di monitoraggio”, composto dalle quattro Province abruzzesi, con l’incarico d verificare la realizzazione degli interventi previsti dal progetto della pista ciclopedonabile d’Abruzzo (bike to coast). “Il tavolo, che si riunirà ogni mese, avrà il compito di monitorare le fasi di avanzamento e le tempistiche di realizzazione delle opere inserite nel progetto stesso, affinché venga rispettato il cronoprogramma predisposto dai soggetti attuatori e presentato per i vari interventi».
A questo punto sarebbe bene sapere quale monitoraggio dovrebbe effettuare la Provincia dell’Aquila e su quale progetto, se il Comune dell’Aquila non ha mai presentato progetti o semplici richieste di finanziamento per la realizzazione della pista ciclabile “Corridoio verde dell’Appennino centrale”.
Gioverà ripetere, ancora una volta, che la pista ciclabile rappresenta una struttura d primaria importanza. Essa, infatti, vuole essere un servizio di decongestionamento del traffico urbano e extraurbano. Favorisce la socializzazione degli utenti e delle famiglie. Rappresenta un vero e proprio percorso vita, così come definito dal Ministero della Sanità.
È un importante veicolo culturale per la scoperta delle bellezze naturali, ambientali e paesaggistiche del territorio. Consente la scoperta e la fruibilità delle emergenze archeologiche e artistiche del territorio circostante.
Promuove il recupero, la ristrutturazione e il reimpiego delle strutture abbandonate delle Ferrovie, trasformandole in servizi di ristoro, assistenza e ricovero per gli utenti della pista ciclabile. Tutto questo, però, risulta completamente sconosciuto agli organi tecnico amministrativi del Municipio aquilano.
Infatti, siamo rimasti completamente isolati e lontani dagli schemi elementari della progettualità e, perciò, non siamo neppure n grado di usufruire d finanziamenti comunitari, senza oneri finanziari a carico del bilancio comunale.
Occorre, non occorrerebbe, convocare urgentemente i Comuni interessati da Campotosto a Raiano, passando per L’Aquila. Sottoscrivere con gli stessi un protocollo d’intesa per la redazione del progetto definitivo per l”‘inoltro del medesimo alla Regine Abruzzo allo scopo di ottenere finanziamenti provenienti dalle risorse comunitarie.
Questo è quanto bisognerebbe fare, senza indugio alcuno e senza perdere ulteriore tempo se si vuole conseguire l’obiettivo dello sviluppo socio economico del territorio. Se, poi, vogliamo toccare a tutti i costi il fondo, continuiamo pure su questa strada e, ben presto, saremo cancellati anche dalla carta geografica. Bisogna, però, avere il coraggio di comunicare al popolo la decisione adottata, qualunque essa possa essere. Staremo a vedere se il Sindaco e la giunta sapranno riflettere in proposito per cercare di agganciare il treno che ci sta passando sotto al naso.
*Fulgo Graziosi
Vice Direttore del Capoluogo