
Nuovo vescovo e aria nuova nella Curia di L’Aquila.
Il nuovo arcivescovo metropolita monsignor Giuseppe Petrocchi si è chiuso in in ufficio dove riceve su appuntamento con una breve pausa a mezzogiorno, all’ora dell’Angelus.
L’arcivescovo Petrocchi, che al suo arrivo ha trovato un ufficio completamente sgomberato, non solo dalle carte ma anche da ogni preesistente arredo, si è fatto consegnare immediatamente le carte del bilancio. Legge ed esamina in prima persona ogni documento che gli viene sottoposto, decidendo di affidarsi a due consulenti laici di sua fiducia, che hanno collaborato con lui a Latina nella gestione degli aspetti finanziari del ministero episcopale.
Così, i due esperti si sono messi a incrociare le cifre e i relativi documenti giustificativi, sospendendo tutte le spese.
Petrocchi ha ribadito la necessità di una riorganizzazione e razionalizzazione del personale, numericamente cresciuto specialmente nella fase post-terremoto. Il vescovo ha intenzione impegnare i preti della diocesi e di delegare solo in un secondo momento ai laici alcuni specifici e ben delineati incarichi.
Un altro segnale di cambiamento potrebbe arrivare dalle nomine dei vicari episcopali, tutti decaduti con l’avvento del nuovo presule. Finora l’unica nomina targata Petrocchi riguarda il vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole, confermato vicario generale ma pienamente riabilitato dopo l’oscuramento nell’era Molinari. Attualmente è la persona più vicina a Petrocchi, il suo consigliere più fidato. Il nuovo presule non ha ancora scelto chi sarà il suo nuovo segretario. Per ora il suo «aiutante di campo» è un diacono romeno arrivato da Latina.
Con un rinfresco preparato da alcune volontarie, presenti un gruppo di sacerdoti e religiosi, Petrocchi ha festeggiato il compleanno in Curia prima di andare a pranzo col suo predecessore Molinari. Infine, per la Perdonanza, carta bianca al cerimoniere vescovile, il canonico Daniele Pinton.
Fonte il Centro