Giungla a L’Aquila, aree dimenticate

20 agosto 2013 | 14:31
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Giungla a L’Aquila, aree dimenticate

di Antonella Calcagni

C’è la giungla a due passi dalla sede comunale di Villa Gioia, laddove la natura ha deciso di riconquistare i propri spazi quasi a voler nascondere la vergogna delle macerie e dei palazzi abbandonati da quel maledetto 6 aprile 2009.

È vero, nessuno ha motivo, almeno per il momento, di percorrere quella strada della “vergogna” che, dalla sede comunale porta all’antica porta che dà sul piazzale della stazione ferroviaria; tuttavia l’arteria potrebbe tornare fra qualche giorno ad essere frequentatissima dalle auto, alla luce della volontà del Comune di rinforzare la porta, ora inagibile, per consentire alle auto di immettersi sul viale della stazione e alleggerire il traffico impazzito in seguito alla chiusura di via XX settembre.

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Non basterà tuttavia qualche puntello e un po’ di cemento per far tornare vivibile la giungla. Un groviglio di verde che soffoca gli edifici ora inagibili di cui l’amministrazione provinciale sembra essersi dimenticata dopo la soluzione dei musp. Un’area dimenticata anche dall’assessorato all’Ambiente del Comune dell’Aquila. Dall’ex liceo pedagogico fino all’ex istituto d’arte Muzi il tempo sembra essersi fermato la notte del 6 aprile 2009.

Nella vecchia fucina di arte, i faldoni con i registri ed il materiale di segreteria è ancora nelle aule in ordine sparso come se qualcuno avesse ficcato il naso fra quelle carte in cerca di chissà cosa. La porta dell’istituto dove campeggia ancora il tricolore sbiadito è spalancata, la sede è evidentemente stata violata dai vandali, che hanno lasciato molti autografi sui muri di color rosso. La macchina “dispensa bevande” risparmiata dal sisma è stata manomessa per asportarne il contenuto. Evidentemente qualcuno noncurante del pericolo si è avventurato all’interno dell’edificio in cerca di esperienze avventurose. Forse gli autori di questi gesti non sono molto lontani. E se fossero proprio i nostri figli? Il pericolo dunque è dietro l’angolo si nasconde all’interno dei palazzi pericolanti è nascosto da una giungla rigogliosa proprio a due passi dalla “civiltà”.

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A far gola alle baby bande in cerca di emozioni forti è anche il vecchio edificio della scuola Mazzini e ancora la vecchia sede della Provincia. Edifici pericolosi che potrebbero uccidere ancora. I [i]teenager [/i]si appartano, fanno crocchi, all’ombra dei palazzi abbandonati, organizzano “una caccia al tesoro” che potrebbe rivelarsi mortale. Il paradosso è che tutto ciò potrebbe accadere alla luce del giorno, a due passi dall’aula consiliare all’interno della quale spesso e volentieri si parla dei massimi sistemi della ricostruzione, con i paraocchi, rifiutando di guardare cosa accade pochi metri più in là.