Marche, terremoto di magnitudo 4.4

22 agosto 2013 | 10:07
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Marche, terremoto di magnitudo 4.4

L’Istituto italiano di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato alle 8.44 di oggi una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 al largo di Ancona , nel distretto sismico Adriatico centro-settentrionale.

Il sisma, con ipocentro a 7.9 chilometri di profondità, è stato avvertito lungo tutta la costa marchigiana, soprattutto all’altezza di Numana e Sirolo. La gente, spaventata, si è riversata in strada. In coincidenza con il terremoto un grosso blocco di calcare si è staccato dal Monte Conero, precipitando fra la Spiaggia Gigli e i Lavi di Sirolo, una zona già interdetta alla balneazione perché la falesia è a rischio di frane. «Non ci sono stati feriti – spiega il sindaco Moreno Misiti – ma stiamo monitorando la situazione con verifiche in tutta l’area». Il fumo sollevato dal crollo era visibile fino a Numana e numerosi cittadini hanno telefonato allarmati ai vigili del fuoco.

Un’altra scossa di minore intensità – magnitudo 2.3 e sempre in mare – è stata avvertita alle 8.52.

«IN ATTO SEQUENZA SISMICA» – Il terremoto di magnitudo 4.4 avvenuto oggi fa parte di una sequenza sismica iniziata alla fine di giugno e che finora ha generato complessivamente 20 eventi. Il più intenso è stato il sisma del 21 luglio scorso, di magnitudo 4.9. Nella stessa giornata era avvenuta un’altra scossa di magnitudo 4.0.

«L’area colpita dal terremoto di oggi è interessata da una sequenza in atto, generata da una struttura che si estende per circa 20 chilometri da Sud-Ovest a Nord-Est», ha spiegato il funzionario della sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Alberto Basili. Come i terremoti del 21 luglio scorso, anche quello di oggi è abbastanza superficiale, avvenuto alla profondità di circa 8 chilometri. Il meccanismo alla base del terremoto di oggi come di quello del 21 luglio è di tipo trascorrente, ossia i sismi sono stati generati da una struttura superficiale nella quale i due lembi della crosta terrestre scorrono l’uno contro l’altro sullo stesso piano.

Gli esperti dell’Ingv stanno controllando costantemente quest’area dall’epoca del terremoto in Umbria del 1997: «E’ un’area ben monitorata – ha osservato Basili – ed una convenzione con la Regione Marche ci ha permesso di aumentare il numero delle stazioni sismiche, al punto che riusciamo a registrare eventi di magnitudo inferiore a 1».