
Il gip del tribunale di Teramo, Giovanni de Rensis, si è riservato di decidere sulla concessione
o meno degli arresti domiciliari per Mario Ciabattoni, l’ex idraulico 73enne – oggi comparso dinanzi al giudice per l’interrogatorio di garanzia – che lunedì scorso ha ucciso con una fucilata un’inquilina del suo condominio di Bellante, la dominicana 49enne, Felicia Mateo.
Ciabattoni, che sin dal primo momento ha dichiarato di essersi pentito del suo gesto, ha oggi chiesto informazioni sulle due figlie minorenni della vittima, morta sul colpo. Nel corso dell’udienza il pm Davide Rosati ha contestato all’uomo l’omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione e dai motivi futili.
Al termine dell’udienza il legale dell’indagato, l’avvocato Cataldo Mariano, ha parlato con i giornalisti ‘la convenienza’ che ad occuparsi del caso sia il gip de Rensis, lo stesso che nel maggio scorso aveva emesso nei confronti della vittima un provvedimento di allontanamento dall’abitazione per due mesi con l’accusa di stalking nei confronti del pensionato. La misura era
stata poi sostituita con l’obbligo di firma.
«Non esiste incompatibilità formale secondo quanto stabilito dall’articolo 34 del codice di procedura penale – sostiene il legale – ma da quanto sancito dall’articolo 36 quando cita ‘gravi ragioni di convenienza’, secondo le quali il giudice ha l’obbligo di astenersi. Mi sembra ci siano tutti i presupposti per questo».