Avis Capistrello, competere per far vincere la solidarietà

25 agosto 2013 | 09:22
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Avis Capistrello, competere per far vincere la solidarietà

di Gioia Chiostri

Raro che esista un’associazione nella quale ben 25 giovani pensino in armonia e all’unanimità, legati da un solo filo di lana. Raro anche che il filo di lana sia connesso con due estremità antinomiche come la solidarietà vestita da donazione di sangue e l’energia adolescenziale, sempre troppo rocambolesca per essere tenuta stretta da un nodo di stoffa. Ebbene l’Avis Giovani di Capistrello ha testimoniato questa ambivalente realtà, dando consistenza al fatto che il paese marsicano si conferma essere un cantiere per il volontariato. Il filo della generosità collega fra loro tutte le menti con gli orizzonti più vasti.

Valeria Stati, 26 anni, laureata in Medicina e chirurgia e specializzanda in Oncologia medica, referente dell’Avis giovani di Capistrello per l’Avis adulti di cui è presidente Guglielmo Lusi, racconta le Avisiadi: Olimpiadi per ‘dilettanti’ in onore della donazione. «La più grande risorsa dell’associazione sono proprio le nuove energie, i ragazzi, che con il loro impegno e la fiducia l’uno nell’altro hanno dato vita ad un’idea divenuta realtà», spiega.

«Io sono la referente da pochi mesi – aggiunge – prima di me al ‘vertice’ c’era Emilia Fabiani con cui letteralmente è nato il gruppo Avis di Capistrello. Quest’anno si è rinnovato il direttivo, abbiamo avuto un numero cospicuo di persone iscritte, membri effettivi, registrando una crescita molto soddisfacente da marzo fino a questo momento. La fascia di età dei membri dell’associazione va dai 18 anni fino ai 30, perciò è il caso di dire che c’è molta varietà di pensiero, per fortuna. L’Avis Giovani quest’anno porta avanti due progetti importanti: la festa dei 18 anni ‘Avis giovani’, che in realtà ha sempre avuto luogo, anche se fino a un paio di anni fa è stata di competenza del gruppo adulti e le Avisiadi, il nostro nuovo fiore all’occhiello che compie adesso il primo anno di realizzazione».

Il primo progetto prende le mosse dalla volontà di avvicinare i ragazzi più giovani alla donazione. Durante la sera della festa – che si terrà il 31 di agosto – il gruppo Avis promuoverà l’importante attività del donare dando a tutti i partecipanti appuntamento di fronte alla sede di Capistrello, tra una settimana, per andare tutti insieme al centro trasfusionale di Avezzano.

«Per quanto riguarda il progetto delle Avisiadi, invece – aggiunge Valeria – è un’idea che già è portata avanti dalle altre associazioni Avis italiane. L’intreccio di fondo è la proposta di giochi popolari rivisitati. Le Avisiadi sono una sfida che avviene, in realtà, a livello nazionale, fra le varie regioni. La regione che vince, si assume poi l’ònere e l’onore di essere, per la successiva edizione, la sede delle nuove olimpiadi della donazione. Noi abbiamo cercato di trasportare questa bellissima competizione all’interno di una rete a maglie molto più fini, come può essere il [i]background[/i] di un comune. Abbiamo costituito una rete associativa a livello territoriale che conta circa 100 partecipanti. I ragazzi si sono potuti iscrivere alle Avisiadi via Facebook o attraverso la comunicazione a voce a chi di noi era presente nei gazebo lungo via Roma. I giochi popolari hanno, inoltre, dei nomi spiritosi, come ‘Spongebob’, ‘pignatta senza pignatta’ o ‘tiro alla fune con i secchi’. Il regolamento è on line sulla nostra pagina Facebook. In palio ci sono tre premi: una pizza, un aperitivo e una colazione. Anche se, importante ripeterlo, la vincitrice principale è la donazione del sangue. L’evento mira a spingere i giovani verso le realtà associative. Il comune, poi, ci ha gentilmente concesso l’autorizzazione per la villa comunale, luogo dove si svolgerà la manifestazione, mentre l’Avis adulti ci ha appoggiato moralmente ed economicamente. Avremmo anche della musica che allieterà tutta la giornata».

Ogni squadra – formata dagli 8 ai 10 membri – avrà una propria divisa personalizzata, a quest’ultima verrà anche attribuito un punteggio relativo alla presentazione generale della squadra. Le iscrizioni sono aperte a tutti i ragazzi che hanno più di 14 anni, ai quali verrà richiesta una quota simbolica di partecipazione pari a 5 euro. Alla fine della giornata, verrà offerta la cena a tutti i partecipanti e verranno distribuiti i moduli per spiegare almeno le cose principali relative alla donazione.

{{*ExtraImg_157556_ArtImgRight_300x192_}}«Il gruppo di lavoro si è creato da poco – spiega la referente Avis giovani – per alcuni membri è stato il primo impatto con una realtà associativa vera e propria. Ovviamente i lavori per le Avisiadi si sono svolti abbastanza ‘democraticamente’: abbiamo fondato le scelte sul vecchio principio de ‘la maggioranza vince’. Nella nostra associazione non c’è un leader e nemmeno degli accoliti: valgono le idee di tutti».

«Avis giovani nasce da un forum internazionale che si è svolto nel 2007», racconta dell’ex presidente Emilia Fabiani. «Io avevo 25 anni – spiega – e fui esortata a partecipare al forum. Così, durante il viaggio di ritorno in treno Roma–Milano, io e altri giovani della Marsica partecipanti al forum abbiamo avuto l’idea di fondare un’associazione dello stesso stampo, ma rivolta ai giovani. Dall’idea del gruppo giovani di Capistrello è nata quella per la consulta giovani all’Aquila. Siamo gemellati anche con l’Avis di San Benedetto dei Marsi, l’atto del gemellaggio lo abbiamo festeggiato nella loro sede».

Valentina, altro membro ‘veterano’ dell’Avis giovani, ha sottolineato che il gruppo «aiuta inoltre l’Avis adulti per la realizzazione della famosa festa della ‘Cococcia’ (zucca), che si svolge ogni anno a Capistrello nel mese di novembre. Raccogliamo i regali per bambini, li cataloghiamo e distribuiamo. Aiutiamo anche a stilare una classifica della zucca più bella. Negli anni passati, d’estate, abbiamo anche organizzato delle gite a Gardaland e Mirabilandia. Quest’anno però abbiamo dedicato tutta l’energia a questo nuovo progetto».

Ogni membro del gruppo giovani ha poi detto la sua in merito al legame che si è venuto a creare con questa importante associazione. Francesca: «Sicuramente abbiamo ricevuto anche delle critiche, ma se in una cosa ci credi, vai avanti». Federica: «Questa è in assoluto la mia prima esperienza di gruppo. C’è affiatamento, rispetto reciproco e nessuno critica l’idea dell’altro. Si uniscono le varie proposte andando in cerca dell’originalità». Giulia, classe ‘93: «Per il 90% siamo tutte donne, a parte due o tre maschi, mentre per il gruppo adulti la percentuale è praticamente capovolta. Sicuramente è un modo per stare insieme. Io mi sono avvicinata all’Avis con il mio gruppo di amiche e devo dire che adesso la nostra amicizia è ancora più solida». Laura, vent’anni: «Entrando in contatto con questo gruppo, ho avuto la mia prima esperienza di donazione, un’emozione fortissima. Quando avrò la possibilità, la replicherò senza dubbio. Adesso mi pento di non aver donato prima».

Tre membri giovanissimi, Michela, Maria Elena e Valentina, da poco diciottenni, hanno parlato, invece, di come abbiano aiutato il resto del gruppo ad organizzare la festa del 31 agosto: «Abbiamo pensato alla realizzazione di un cd dell’evento da donare a tutti i partecipanti. È bello sentirsi utili per la nostra stessa generazione».

Valeria Lusi, altra veterana, iscritta ad ingegneria chimica, ha aggiunto: «importante è che a Capistrello esistano queste forme di associazione. Ci riuniamo, decidiamo il da farsi insiemec, collaboriamo per un scopo importantissimo quale la donazione. Auspichiamo di accrescere il nostro numero di membri in futuro». Ed infine l’unico ragazzo che ha deciso di farsi intervistare, Massimo: «Io sono iscritto da quasi 4 anni, ma non ho mai potuto donare a causa di varie problematiche: una volta ho avuto l’influenza, un’altra volta ero impossibilitato e mi sono quasi allontanato a malincuore dal gruppo. Però adesso finalmente ho donato, anzi, sono arrivato a fare la mia terza donazione proprio oggi. Sicuramente è un giorno da ricordare».

«Quest’anno – ha concluso poi Valeria – si terrà un Forum a Milano verso fine settembre, al quale io e un’altra ragazza siamo state candidate a partecipare. Il Forum nazionale giovani, si terrà sempre quest’anno, ma a febbraio: ci andranno i diciottenni. Economicamente, siamo un’associazione che nella maggior parte delle occasioni si autofinanzia; le magliette che indossiamo nei vari eventi, con il logo avis, le abbiamo fatte realizzare noi. Sicuramente, il 5 ? 1000 ci sostiene non poco, così come ci aiuta l’Avis dei grandi, in quanto composta da un vero e proprio direttivo. C’è un presidente, un segretario e un cassiere. Tutte le nostre idee devono essere vagliate da loro. Comunque è importante dire che l’Avis non è un’associazione con fini di lucro, anzi: ha permesso, ad esempio, la realizzazione del campo da gioco all’Aquila nel postsisma e in quell’occasione, abbiamo dato fondo alle nostre entrate. Il guadagno va a coprire le spese solidali, perciò abbiamo un guadagno netto pari a zero. Mi piace dire che chi partecipa all’avis, mette in gioco la sua quota lavoro ed è proprio questa che ha sempre spostato il mondo».

[i]Informazioni utili sulla donazione[/i]: come donatore basta fare la prima donazione all’Ospedale di Avezzano e specificare che la si fa a nome dell’Avis di Capistrello. Il presidente prepara poi il tesserino che viene consegnato e si è automaticamente iscritti. È inoltre attivo il servizio a chiamata per le richieste di sangue: il gruppo avis viene contattato direttamente dall’Ospedale, e, come un infaticabile mediatore, l’associazione contatta a sua volta i donatori presenti sul territorio. Se disponibili, si prenota il giorno della trasfusione. La prenotazione avviene on line. Questo il link della pagina facebook dell’Avis giovani: https://www.facebook.com/pages/Avis-Giovani-Capistrello/197891170238255?fref=ts

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