Vigili del Fuoco cittadini aquilani

27 agosto 2013 | 13:53
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Vigili del Fuoco cittadini aquilani

Consegnata la cittadinanza onoraria dell’Aquila al corpo dei Vigili del Fuoco. La cerimonia è avvenuta all’interno della nuova aula consiliare nell’ambito di un Consiglio comunale straordinario cui hanno preso parte il sottosegretario agli Interni con delega specifica Gianpiero Bocci; il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, capo dipartimento all’epoca del terremoto del 6 aprile 2009 e l’attuale responsabile, Alfio Pini.

Presente anche l’ex sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e decine di aquilani che hanno assiepato l’aula comunale.

Cittadinanza consegnata anche alla vedova di Marco Cavagna, capo squadra esperto dei vigili, morto il 6 aprile 2009 durante le prime operazioni di soccorso dopo il sisma.

«La cittadinanza onoraria è il riconoscimento allo sforzo straordinario di questi uomini che in quei momenti difficili e drammatici hanno dimostrato di avere oltre a una grande professionalità e competenza anche una grande generosità», ha sottolineato il sottosegretario Bocci. «A me sembra una di quelle cose che segnano le pagine belle del nostro Paese – ha spiegato ancora Bocci – credo che questo riconoscimento di una città bella e storica come L’Aquila, che ha un ruolo di capoluogo così importante, è uno dei più belli sul quale il Corpo potrà in futuro contare e con orgoglio rivendicare».

Bocci ha confermato «l’impegno del governo, del corpo dei vigili del fuoco a favore della popolazione, di questa città e di questi territori, impegno che continua anche in questi giorni, in questa fase di ricostruzione con le competenze dei vigili del fuoco a servizio della comunità». «L’impegno oggi sta anche nel ribadire che l’intenzione del governo è quella di rafforzare la presenza di uomini e di donne del corpo all’Aquila», ha concluso.

Cittadinanza Vigili del fuoco: Cialente, «sono i veri angeli» -«Un atto d’amore e di riconoscenza. Un atto dovuto, per chi, dal primissimo istante ci

ha affiancati, nei percorsi più difficili, mettendo a repentaglio la propria stessa vita».

Così il sindaco dell’ Aquila, Massimo Cialente, ha motivato la consegna della cittadinanza onoraria del capoluogo di regione al corpo dei Vigili del fuoco, oltre che alla signora Simonetta, vedova del vigile Marco Cavagna.

«Migliaia le operazioni portate a termine, dal mettere in sicurezza gli edifici storici all’accompagnare i cittadini nel recupero degli effetti personali – ha ricordato Cialente – a volte li abbiamo chiamati anche per operazioni estemporanee e il capo dipartimento Tronca, oggi prefetto di Milano, non ha mai neanche chiesto per quale motivo chiamassimo, dando immediatamente la disponibilità dei suoi uomini. Grazie a loro la città è ripartita. Una città che sarà sempre riconoscente ai Vigili: sono loro gli angeli di questo terremoto».

«Una città intera si stringe attorno al Corpo dei Vigili del Fuoco e lo fa in maniera forte e convinta, memore dell’aiuto, dell’affetto e del cuore delle centinaia di uomini che qui hanno speso le loro energie, le loro forze, la loro generosità, condividendo con noi un percorso di morte, di disperazione ma anche di rinascita e luce», è stato invece il saluto del presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti.

Cittadinanza vigili del fuoco: Tronca, «cittadinanza meritata a degli angeli»

Il terremoto dell’Aquila «è stata una prova molto forte per il corpo nazionale dei vigili del fuoco e vinta pienamente»: Francesco Paolo Tronca lo può dire. All’epoca e fino a pochi giorni fa, quando è stato nominato prefetto di Milano, era infatti il capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, che oggi hanno ricevuto la cittadinanza onoraria del capoluogo abruzzese.

«Alle sette del mattino – ha ricordato – c’erano già 300 vigili del fuoco a scavare, la sera stessa erano circa 2.400, partiti con colonne mobili da tutta Italia, tranne Sicilia e Sardegna per motivi logistici. Solo i vigili hanno salvato sotto le macerie 103 persone vive».

Hanno accompagnato le famiglie nelle case evacuate per prendere qualche cosa, hanno messo le strutture in sicurezza e sono ancora là a lavorare, a portar via le macerie. La gente ha iniziato a chiamarli “gli angeli dell’Aquila” ha spiegato Tronca, angeli che si meritano “assolutamente” questo ennesimo riconoscimento.

Dopo il terremoto dell’Aquila, Tronca con i vigili ha affrontato emergenze come il naufragio della Costa Concordia, al disastro ferroviario di Viareggio, il terremoto in Emilia fino alla tragedia del pullman precipitato in Irpinia da un viadotto lo scorso 28 luglio.

Nell’incidente costato la vita a 39 persone, ha detto Tronca, «parte dei vigili ha lavorato sull’autostrada, altri erano sotto il viadotto a estrarre i feriti, comunque in una situazione di estremo pericolo» con il guard-rail praticamente staccato che poteva crollare. E hanno lavorato per finire prima dell’alba ed evitare alle famiglie lo spettacolo agghiacciante che avevano davanti.

«Sono gente – ha osservato – con le mani sporche di polvere, fango, macerie ma con gli occhi puliti» ha osservato, orgoglioso di essere stato il loro capo dipartimento in situazioni difficili come è ora “orgoglioso” di essere prefetto di Milano.