Regionali, «rischio voto a maggio è blocco Regione»

«Non so se il sottosegretario Bocci abbia espresso un parere a titolo personale o in rappresentanza del suo partito, il PD, o del Governo di cui fa parte, ma considerando l’autorevolezza del suo ruolo istituzionale, sarà necessario che il Governo nazionale si faccia carico di dare effettive e ufficiali garanzie che la nostra regione, in caso di voto a maggio, non sarà bloccata per sei mesi in una insostenibile condizione di ordinaria amministrazione, come dispone in modo chiaro lo Statuto Regionale e come è già avvenuto in passato». Così l’ex senatore e responsabile IdV Abruzzo Alfonso Mascitelli dopo le affermazioni del Sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci, ieri all’Aquila, favorevole all’ipotesi di accorpamento delle elezioni regionali abruzzesi con la data di maggio delle Europee.
«Il problema – scrive in una nota Mascitelli – non è se votare in un mese anziché in un altro, ma far capire che dalla scadenza naturale della legislatura, fissata il 15 dicembre, scatta l’ordinaria amministrazione. Può l’Abruzzo, regione al 187/o posto per competitività tra le regioni europee, permettersi il lusso per oltre sei mesi di deliberare solo atti urgenti e dovuti? Il problema è tutto qui».
«Ricordo a chi ha la memoria corta – aggiunge l’esponente Idv – che già il governo nazionale, alcuni anni fa, impugnò due leggi dell’Abruzzo dei mesi di ottobre e novembre 2008, e la Corte Costituzionale con sentenza n. 68 del febbraio 2010 dichiarò incostituzionali queste leggi perché al termine della legislatura, con l’istituto della prorogatio, i consigli regionali dispongono soltanto di poteri per l’ordinaria amministrazione. E lo stesso vale per le funzioni della giunta regionale».