Francia, sciopero della fame contro la corrida

di Gioia Chiostri
Troppo spesso il mondo animale subisce l’arbitrio umano. Divertimento, noia, crudeltà, insofferenza giocano a far da padroni con creature che non potranno mai esprimere il loro disgusto. È il caso della corrida: una pratica molto acclimata nel mondo, che in alcuni paesi non mostra segni di pentimento. Per fortuna esiste anche chi, però, negli animali magari si specchia e vi vede la dignità.
Tre settimane senza mangiare, 23 giorni di sciopero della fame per salvare sei tori destinati a essere uccisi nell’arena di Mimizan nel sud della Francia: questa la battaglia incominciata da un attivista dell’associazione animalista ‘Animavie’. Christophe Lepretre così ha spiegato il suo gesto: «la corrida è una cosa completamente arcaica e desueta. È stata abolita in tutto il mondo a parte in Spagna e in alcuni paesi dell’America latina. Il 99% dei francesi è contrario a questo orrendo spettacolo, solo che abbiamo un ministro dell’interno pro tauromachia che si impegna a promuoverla ma è una follia».
Lo scorso anno il Consiglio costituzionale francese ha respinto, di fatti, il ricorso secondo cui la pratica viola il codice penale che vieta gli atti di crudeltà nei confronti degli animali. Secondo i sostenitori della corrida si tratta di una parte dell’eredità culturale di alcune regioni francesi e la Costituzione ammette un’eccezione se l’evento si svolge nel sud della Francia. La corrida, inoltre, basa la propria esistenza su delle statistiche molto esplicative: nel 2009 in Spagna si sono tenute 1.848 corride [i](fonte: Ministero dell’Interno Spagnolo)[/i] con 10.247 bovini coinvolti. Anche in alcuni paesi dell’America Latina esiste questa forma di intrattenimento, così come in Portogallo e in Francia.
Il copione prevede che i picadores armati di lancia feriscano e facciano sanguinare il toro per diminuirne la forza. Poi arrivano i banderilleros che fanno lo stessa cosa con bandierine dotate di punta d’acciaio. Infine, col toro sofferente e stremato, comincia il combattimento tra il torero che, dopo una serie di volteggi, uccide il povero animale affondando una stoccata nel collo. I toreri sono anche ben pagati (i più famosi possono arrivare a guadagnare più di 30mila euro a corrida). Ultimamente, però, si è aperto un piccolissimo spiraglio anticorrida, quindi di speranza, visto che la Catalogna ha proibito la corrida a partire proprio dal 2012.