
Siglato, in occasione del giorno di chiusura delle celebrazioni legate alla Perdonanza Celestiniana, a L’Aquila, l’accordo tra Eni e l’Amministrazione comunale che darà il via ai lavori di ristrutturazione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio e di riqualificazione ambientale del Parco del Sole. Distrutta quasi del tutto dal sisma, chiusa di recente per rischi concreti di crollo portati alla luce da uno studio dell’Università dell’Aquila, la Basilica sarà ristrutturata con un impegno di spesa di 12 milioni di euro, più altri 2 per il Parco del Sole, vicina area verde, che sarà intitolata al fondatore Enrico Mattei.
I vertici dell’Eni prevedono la progettazione entro un anno e poi altri due per cominciare e concludere i lavori subito dopo la Perdonanza 2016, come spiegato da Salvatore Sardo, Chief Corporate Operation Officer (direttore operativo) del colosso petrolifero.
«Vogliamo ripensare quest’area con gli aquilani e per gli aquilani – ha aggiunto – per questo nel progetto abbiamo immaginato da subito il coinvolgimento diretto della città e
della sua gente».
«La Basilica di Collemaggio è il nostro petrolio», ha detto con una metafora il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.
Ai lavori di ricostruzione si affiancherà il progetto digitale www.ungiornoacollemaggio.it per
condividere il cammino triennale della rinascita. Uno stimolo alla celerità è arrivato dall’Arcivescovo metropolita dell’Aquila, monsignor Giuseppe Petrocchi:
«Collemaggio va restituita agli aquilani nei tempi più rapidi possibili, importante sarà che alcuni spazi siano recuperati prima del termine, in particolare alcune navate, per non prolungare troppo a lungo l’apnea aggregativa e trasformarla in asfissia. Si tratta di un luogo fondativo dell’Aquila, che trasforma una popolazione in un popolo».
«La Basilica e il Parco del Sole rappresentano luoghi fondamentali per l’identità dei cittadini e sono il fiume dove si disseta l’anima degli aquilani. Senza l’identità che tali luoghi trasmettono – ha sottolineato – c’è il rischio, soprattutto per le giovani generazioni, di un esodo senza ritorno».
Per la ristrutturazione della Basilica di Collemaggio, Eni ha posto in essere una metodologia di collaborazione impostata alla concertazione con il Comune e con gli altri enti interessati. Lo ha affermato Angelo Caridi, capo progetto Eni, nel corso della presentazione dell’intesa. «La collaborazione con il Comune – ha spiegato -è stata naturale, intensa e feconda. Abbiamo cercato di ampliare la partecipazione per evitare contrapposizioni. Un tipo di approccio – ha evidenziato – che ha dato ottimi risultati e può rappresentare un modello anche per il futuro».
Caridi ha poi parlato anche della metodologia dell’impostazione di investimento: «Abbiamo chiesto a tutti un ruolo attivo e partecipativo. Questo ha portato a un quadro conoscitivo della Basilica ricco». Il capo progetto Eni si e’ poi soffermato sull’ampiezza degli obiettivi, «primo fra tutti la sicurezza. In questo senso ci siamo posti anche il problema della prevenzione». Caridi si è impegnato «a completare gli interventi entro il 2016 seguendo uno schema di lavoro per lotti per consegnare parti della Basilica prima di quella data».