
di Fulgo Graziosi
La fascia pedemontana del Gran Sasso, in particolare quella posta ad est di Campo Imperatore, si sta facendo bella. Fervono i preparativi per mettere a punto il programma. Le strade interne del paese assumono aspetti sempre più invitanti. La volontà di tornare al normale ciclo vitale non ha subito mai flessioni dai giorni immediatamente successivi all’evento sismico dell’aprile 2009. La gente di questo paese montano, abituata a confrontarsi quotidianamente con gli eventi naturali, ha preso atto dei danni del terremoto, ma non si è arresa. Ha stretto i denti. Ha cominciato immediatamente a respirare aria nuova. Ha riordinato le idee ed ha provveduto a recuperare il recuperabile, sostenendo l’amministrazione in tutte le operazioni connesse alla ricostruzione generale del tessuto sociale e urbano. La notizia della scelta di Castel del Monte come sede dell’organizzazione del Festival ha creato particolare entusiasmo tra la popolazione. La macchina organizzatrice del Comune si è messa in moto e il Sindaco, in prima persona, ha percorso più di una volta l’intero centro storico per verificare che ogni cosa stia al posto giusto.
Abbiamo voluto verificare direttamente la notizia e ci siamo recati nella sede del Piccolo Tibet e, nelle ore pomeridiane di una bella giornata di fine agosto, abbiamo incontrato il Sindaco Luciano Mucciante, accompagnato da alcuni Assessori che prendevano nota di alcuni particolari da modificare e della disponibilità dei cittadini di mettere a disposizione le abitazioni e, in particolare, le cantine accessibili per consentire l’allestimento di spazi espositivi in pieno centro storico. Abbiamo approfittato della circostanza per intraprendere un breve discorso con il Sindaco in merito al Festival dei Borghi, la cui data si avvicina sempre più velocemente. Abbiamo rivolto soltanto cinque domane al Sindaco per non rubare tempo vitale al suo lavoro organizzativo.
Questa volta il Festival dei Borghi più belli si svolge tutto in ambito della Comunità Montana Navelli Campo Imperatore. È stata una scelta programmata, oppure i nostri Borghi sono stati ritenuti idonei e meritevoli di ospitare l’evento?
Voglio precisare che non si è trattato di una scelta derivata da una preventiva programmazione. Neppure una decisione subordinata ai requisiti e caratteristiche dei nostri Comuni. Elementi, tra l’altro, già riconosciuti all’epoca dell’ammissione dei nostri paesi tra i Borghi più Belli d’Italia. La scelta è scaturita dalla mia partecipazione al Festival di Rango, in Trentino, alla quale ho preso parte nella veste di rappresentante dei Borghi ricadenti nel cratere sismico. In quella circostanza, vista la particolare accoglienza che mi avevano riservato, mi venne spontaneo lanciare l’idea di una possibile assegnazione della sede del Festival 2013 ai Comuni di Castel del Monte, Navelli e Santo Stefano di Sessanio. La proposta venne immediatamente accolta all’unanimità e per acclamazione, senza esitazione alcuna. La totale adesione mi riempi il cuore di una forte emozione. Rimasi pienamente soddisfatto e senza parole. A stento riuscii a ringraziare tutti per l’entusiasmo con cui avevano accolto la mia umile e modesta proposta. L’esito dell’incontro mi riempì d’orgoglio che, in quel momento, avrei voluto trasfondere ai miei colleghi e alle popolazioni dei paesi interessati. Non entrammo minimamente nel merito della idoneità dei Borghi, poiché la stessa era già stata data per scontata.
Castel del Monte è stato indicato come Comune coordinatore dell’intera manifestazione, anche se nei Comuni di Navelli e Santo Stefano di Sessanio vi saranno convegni ed esposizione dei prodotti tipici dei Comuni di tutta Italia. È un bell’impegno non solo organizzativo, logistico e programmatorio, ma anche di natura economica. Con quali risorse finanziarie farete fronte alle spese di accoglienza, di ospitalità e di allestimento degli stand necessari per l’esposizione dei prodotti tipici dei vari Comuni? Le Istituzioni locali si sono dimostrate abbastanza sensibili?
Qualcuno avrebbe dovuto assumere il ruolo e il compito di programmare e coordinare l’intera manifestazione. Proprio in quella sede fu indicato Castel del Monte come Borgo coordinatore. È un impegno non indifferente che stiamo portando avanti con la piena collaborazione degli altri due Comuni. Forse l’evento si colloca in un momento di massima concentrazione del Paese per la ricerca di ogni possibile economia che consenta a tutti di riprendere la via della produttività e dello sviluppo. Comunque, i Comuni dei tre Borghi interessati cercheranno di utilizzare al massimo qualsiasi economia di bilancio per onorare l’incarico ad essi affidato. Contiamo, anche, di ottenere una sensibile e tangibile partecipazione delle Istituzioni locali, Regione, Provincia, Fondazione Carispaq, Banca BPER, Camera di Commercio e di tutti gli operatori economici presenti sul territorio. Voglio ringraziare anticipatamente tutti quei cittadini di Castel del Monte che, spontaneamente, hanno voluto mettere a disposizione gratuitamente le relative abitazioni per l’eventuale accoglienza degli ospiti. Come pure voglio ringraziare tutti coloro che intendono offrire la disponibilità dei locali di proprietà per l’esposizione dei prodotti tipici e pubblicitari dei Borghi che interverranno al Festival 2013.
Si preannuncia un afflusso di visitatori che, bene o male, dovrebbe sfiorare le 40 mila presenze distribuite nel breve arco di soli quattro giorni. La circolazione sulle strade interessate subirà un notevole incremento, creando qualche disagio al territorio. Come avete pensato di risolvere il problema? È stata programmata una seria segnaletica stradale e pubblicitaria, capace di consentire ai visitatori di muoversi agevolmente nell’ambito dei tre Borghi senza arrecare possibili intralci all’evento?
{{*ExtraImg_158829_ArtImgLeft_300x195_}}Abbiamo fatto il possibile in proposito. In questi ultimi giorni sarà necessario, comunque, sensibilizzare tutte le Forse dell’Ordine, la Provincia, La Regione, l’ANAS, affinché si rendano parti attive nell’affrontare e risolvere al meglio le problematiche di circolazione stradale, in maniera da offrire ai visitatori, ai partecipanti alla manifestazione e alle delegazioni estere una immagine positiva, efficiente ed efficace delle Istituzioni del nostro territorio. Indubbiamente, le maggiori attenzioni saranno dedicate alla sosta ed ai parcheggi nell’ambito comunale di ogni singolo Borgo e anche di quelli attraversati dai flussi di circolazione stradale.
Caro Sindaco, la manifestazione può fornire l’occasione per la divulgazione di una immagine costruttiva del Borgo che sarà proiettata in ambito Regionale, Nazionale Europeo e Internazionale, per cui non è consentito commettere errori neppure a livello marginale. Il Comune di Castel del Monte non può permettersi il lusso di perdere anche questo treno. Ne ha perduti ben troppi e importanti con le precedenti amministrazioni, poco accorte ad un serio sviluppo socio economico del paese e che non hanno saputo gettare le basi nel presente per poi inserirsi nei grandi circuiti del futuro. Oggi il momento è assai difficile per tutti. Proprio in questi momenti, però, occorre riunire tutte le risorse, le intelligenze presenti sul territorio, fare squadra con gli altri Borghi, debellare definitivamente quegli sparuti improduttivi focolai, generatori di sterili polemiche, per proiettarsi nel mondo, salendo sulla nave della cultura, capace di mettere in movimento il volano dell’economia attraverso il turismo, le emergenze archeologiche, artistiche, ambientali, alle quali possono agganciarsi tutte le attività produttive tipiche del territorio. Cosa ne pensa in proposito?
{{*ExtraImg_158830_ArtImgRight_300x193_}}L’occasione è importante e, forse, irripetibile. Come giustamente hai voluto sottolineare, non ci è consentito commettere il minimo errore, neppure su argomenti di mera banalità. Noi ce la stiamo mettendo tutta e speriamo di mantenere al massimo le attenzioni necessarie per evitare qualsiasi svista. Desidero e desideriamo che il nostro paese, purtroppo già noto per l’evento sismico del 2009, faccia il giro del mondo con una immagine pura, limpida e trasparente. Deliberatamente non desidero entrare nel merito degli errori e delle scelte operate negli anni precedenti, perché, perderei solamente del tempo prezioso, dal momento che non si possono recuperare i progetti ignorati, trascurati, non valutati attentamente, cestinati. Dobbiamo prendere atto, purtroppo, che le condizioni generali sono cambiate e tutto ciò che è andato perduto non è più recuperabile. Un solo pensiero vorrei esprimere in proposito. Se per un solo attimo ognuno di noi facesse un critico esame introspettivo, forse saremmo più corretti, obiettivi e produttivi, anziché alimentare sterili polemiche che non arrecano alcun contributo ad ogni possibile idea di sviluppo della società e del territorio comunale. Certamente, nel nostro ambiente, non esistono risorse o investimenti industriali e commerciali di livello. Le potenzialità effettive, alle quali possiamo agganciarci, sono costituite essenzialmente dalla cultura, dalle emergenze storiche e archeologiche, dall’ambiente, dal paesaggio, dalla salubrità dell’aria. Proprio a questi fattori intendiamo agganciarci, perché sono perfettamente convinto che essi siano gli elementi trainanti dell’economia locale e, attraverso essi, possiamo anche pensare di sostenere, incoraggiare e sviluppare i prodotti tipici del nostro territorio.
Il decremento demografico non consente di fare grosse programmazioni. La crisi economica che il Paese sta soffrendo e che ancora non da segni di ripresa impone di rallentare qualsiasi marcia. I piccoli Comuni, specialmente quelli montani soffrono la mancanza di liquidità, obbligandoli a ridurre, se non a sospendere totalmente, alcuni servizi di notevole interesse sociale. L’Associazione dei Borghi più Belli d’Italia, nata in seno all’ANCI, non ha grosse capacità contrattuali, per cui, oltre alla vernice per fare belli i nostri paesi, può offrire solamente un sostegno morale. Dal tuo punto di vista di Sindaco si potrebbero creare le premesse, sempre attraverso l’Associazione dei Borghi, per sensibilizzare opportunamente il Ministero dei Beni Culturali e il Dipartimento del Turismo, al fine di consentire l’arrivo di linfa vitale per i piccoli Comuni che, altrimenti, saranno condannati a scomparire per asfissia finanziaria?
La carenza di lavoro, la scarsa attenzione dedicata al settore armentizio, le eccessive tassazioni a cui sono stati sottoposti gli allevatori, hanno determinato, nel tempo, un decremento demografico inarrestabile del Comune di Castel del Monte. Siamo scesi dai 3.500 abitanti del 1930 ai circa 450 residenti attuali. I castellani scelsero la via delle miniere della Francia e del Belgio. Altri si diressero verso i siti industriali della Germania. Quelli più intraprendenti varcarono l’oceano verso l’America del Nord, USA e Canada, mentre altri si diressero verso i Paesi dell’America del Sud, Brasile, Argentina e Venezuela. Pochissimi hanno raggiunto il continente australiano. Tutti, però, hanno conservato un ferreo attaccamento al paese d’origine, seguendone, con rammarico, il declino sociale, politico, amministrativo imposto da regole al di sopra di ogni possibilità dell’Amministrazione locale. La crisi generale del Paese e del Continente si respira a pieni polmoni. Anche Castel del Monte, forse più delle altre realtà territoriali, avverte la difficoltà di trovare le risorse necessarie per andare avanti, per assicurare almeno quei servizi indispensabili e indifferibili per mantenere ancora in loco gli ultimi superstiti. Se non avverrà, in tempi brevi, un cambio di tendenza nell’assegnazione delle risorse, il nostro Comune, come tutti gli altri, sarà costretto a chiudere i battenti. Abbiamo delle necessità indispensabili per poter pensare alla ricostruzione dei beni distrutti dal terremoto, il cui recupero, bene o male, ci consentirebbe di arginare, almeno in parte, il fenomeno del decremento demografico per abbandono del territorio da parte dei cittadini. Le risorse, però, stentano ad arrivare. Se il fenomeno dovesse ancora perdurare, come hai detto giustamente, saremo condannati a morire per asfissia finanziaria. Speriamo di no. Sono perfettamente d’accordo con te circa le capacità contrattuali a livello governativo dell’Associazione dei Borghi. Condivido anche l’idea della necessità di fare squadra con le realtà Istituzionali locali per avere un maggior peso politico e, anche, per poter progettare il nostro sviluppo socio economico in maniera più omogenea e ottimale. L’Associazione dei Borghi, in stretta collaborazione con l’ANCI, potrebbe farsi promotrice di una serie di richieste da sottoporre all’esame e all’approvazione dei Ministeri interessati e dello stesso Governo. Vogliamo e dobbiamo avere fiducia nel prossimo e, perciò, voglio sperare che la Nazione ritrovi quell’equilibrio politico e amministrativo che ci consenta di imboccare decisamente la via della ripresa della produttività per la creazione di posti di lavoro e del benessere collettivo. Tutto ciò potrebbe consentirci di concentrare tutte le nostre attenzioni per migliorare, razionalizzare e rendere sempre più belli e accoglienti i nostri Borghi. Solamente attraverso la concretizzazione di queste premesse possiamo ancora pensare a presidiare i nostri territori, già in via di abbandono e di pauroso degrado ambientale e geologico.
{{*ExtraImg_158828_ArtImgRight_300x193_}}Le argomentazioni addotte da Luciano Mucciante non hanno bisogno di ulteriori commenti. Appaiono quanto mai chiare e recepibili. È giunto il momento, forse, che le Istituzioni preposte, ivi compreso il Parlamento Italiano, comincino a dedicare l’attenzione che meritano le problematiche connesse ai centri montani. Questi non dispongono di risorse proprie, neppure quelle relative alla imposizione diretta, poiché il numero degli abitanti e il gettito che essi possono dare appaiono quanto mai esigui rispetto alla quantità e qualità dei servizi da assicurare. La situazione attuale del Paese è alquanto caotica e le prospettive future non appaiono certamente rosee per poter pensare ad arginare il fenomeno dell’abbandono dei centri montani con i conseguenti danni arrecabili all’intero territorio. Il grido d’allarme del Sindaco Luciano Mucciante, però, va raccolto e tenuto nella debita considerazione. Non può cadere nel vuoto, come avviene puntualmente per queste tematiche da diversi anni.