
Una mozione in Consiglio provinciale per dire ‘no’ alle centrali a biomasse nel
territorio.
Il documento, che vede come primo firmatario il consigliere
Pierpaolo Pietrucci, verrà discusso nella prossima seduta del Consiglio e ha
una condivisione bipartisan, dal momento che è stato sottoscritto anche dai
consiglieri Paolo Federico (Pdl) e Fabrizio D’Alessandro (Pd).
«Attraverso la mozione – ha dichiarato il consigliere Pietrucci – abbiamo
voluto dare forza ed espressione alle tante voci contrarie che si sono levate
dal territorio. L’ipotesi di realizzazione di un impianto di questo tipo nel
nucleo industriale di Bazzano è assurda. Per questo chiediamo, attraverso il
documento, che, nonostante la destinazione dell’area, si escluda la
realizzazione di centrali a biomasse, data la forte antropizzazione e la
presenza di sedi istituzionali e di attività commerciali e sportive.
È evidente
– ha proseguito Pietrucci- che il nostro territorio non potrà mai fornire la
quantità di biomasse necessarie per far andare l’impianto a pieno regime e, di
conseguenza, il rischio che si trasformi in un vero e proprio inceneritore è
reale e concreto.
Chiediamo di non avvelenare l’aria che respiriamo, in una
città che cerca faticosamente di riprendersi da un terremoto devastante. Per
questa ragione – ha concluso Pietrucci – invitiamo Provincia e Regione a
sospendere tutte le autorizzazioni rilasciate alla societá proponente.
Chiediamo inoltre ulteriori approfondimenti rispetto alla capacitá, all’impatto
e alla finalitá dell’impianto e un maggiore coinvolgimento, in questa sede,
delle rappresentanze del territorio, a cominciare dalle amministrazioni
separate, dai Comuni e dagli enti parco».
«Riscontrato il crescente allarme sociale – recita il documento presentato in consiglio – determinato
dalla notizia dell’autorizzazione alla centrale, dovuto anche all’incertezza
sulle capacità di approvvigionamento di biomassa agricola e forestale,
difficilmente reperibile in zona, nonché al conseguente rischio di
trasformazione dell’impianto da produzione di energia da biomasse vergini ad
incenerimento di rifiuti, che determinerebbe la fuga delle altre attività
produttive della zona, in primis quelle del settore alimentare.
Considerato –
prosegue il testo – che l’Unione Europea favorisce in tutti i modi la
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e che l’omessa verifica
sulle quantità di biomasse effettivamente disponibili, presupposto sostanziale
e formale per la praticabilità e la legittimità dell’intervento, deve essere
necessariamente sanata, così come devono essere approfonditi anche tutti gli
effetti cumulo per gli inquinanti, il Consiglio chiede alla Provincia dell’Aquila ed alla Regione Abruzzo di non approvare ulteriori proposte e di
sospendere l’efficacia di tutte le autorizzazioni concesse alla societá
proponente.
Chiede inoltre al Presidente del Consiglio Provinciale di
recuperare su tale questione un ruolo programmatico. Invita il Presidente della
Provincia a convocare una Conferenza di Servizio programmatica con Anci, Enti
Parco, Amministrazioni Separate, Ispettorato Regionale per le Foreste al fine
di recuperare indirizzi e criteri organici per il riesame di tutte le istanze.
Invita inoltre inoltre il direttore dell’ARAENa valutare formalmente la revoca,
per verificare l’effettiva disponibilità di biomasse, in autotutela, delle
Autorizzazioni concesse e a sottoporre l’insieme degli interventi a VIA o,
quantomeno, a Valutazione Ambientale Strategica».