«Confessioni Cialente atto di autodenuncia»

«La “confessione” di Cialente, affidata a facebook e ripresa da alcune testate giornalistiche e siti web, è un vero e proprio atto di autodenuncia». A dichiararlo è il coordinatore provinciale Pdl L’Aquila Alfonso Magliocco.
«Cialente accusa alcuni imprenditori – continua Magliocco – di essere stati “più imprenditori di altri” grazie a “complicità politiche e dei funzionari”, parla di “strani documenti che escono all’improvviso con un timbro visto arrivare ma senza firma e protocollo”, di “pratiche che giacciono per anni nei cassetti, per poi magari avere strane accelerazioni o viceversa restare sempre al palo”. Denuncia, insomma, tutti: politici, funzionari, imprenditori e parla addirittura dell’esistenza di una “piccola e sguaiata mafiosità aquilana”».
«La gravità di tali esternazioni – aggiunge Magliocco – sono evidenti così come sono evidenti i risvolti giuridici delle sue dichiarazioni. Se, infatti, tali fatti da lui descritti sono corrispondenti alla verità, allora era suo preciso obbligo quello di denunciarli alla magistratura competente e non, semplicemente, affidarli ad un social network, così come era compito degli organi del Comune controllare e sanzionare eventuali comportamenti illeciti. Non si può sostenere che “nel post sisma addirittura, qualcuno ha rifatto il furbo, aprendo locali dove non poteva, peraltro a prezzi vergognosi per i poveri commercianti senza più la loro vecchia sede” autoassolvendosi rispetto ad un preciso dovere di controllo che la legge affida agli uffici del Comune che lui governa».
«Così – continua – come il sostenere che “quando sarà possibile cercherò di pubblicare certi atti” evidenzia una condotta omissiva da parte di Cialente altrettanto grave. Tali atti, se esistenti, andavano immediatamente trasmessi agli organi competenti. Ugualmente palesi sono i risvolti giuridici qualora, viceversa, i fatti descritti dovessero risultare soltanto “fantasie”».
«Chiediamo, pertanto, alla Procura della Repubblica dell’Aquila – conclude Magliocco – di sentire il sindaco Cialente per verificare se quanto da lui dichiarato corrisponde a verità e di verificare, qualora tali fatti vengano accertati, oltre alle responsabilità dirette anche l’esistenza di condotte omissive illecite da parte dello stesso sindaco dell’Aquila».