
di Fulgo Graziosi
Proseguono alacremente i preparativi per l’ottavo Festival Nazionale dei Borghi più Belli . Siamo arrivati praticamente alla vigilia dell’apertura dei lavori. Il Comune di Navelli, prescelto per la conferenza iniziale, rappresenta la matricola dei Borghi, essendo stato ammesso solamente nel 2008.
L’emozione è forte, l’attenzione è elevatissima, perché i giovani vogliono fare bella figura e si sono preparati al massimo.
In altre circostanze abbiamo detto che è la prima volta che si effettua una manifestazione del genere sui territori della Piana di Navelli e di Campo Imperatore. L’idea è nata da una proposta del sindaco di Castel del Monte, Luciano Mucciante, partecipando alla precedente edizione a Rango nel Trentino. La sua collega, Paola Di Iorio, non ha voluto essere da meno, facendo in modo di far nascere un proprio figlioletto proprio in questi giorni. Un evento ben augurante per la nascita di una collaborazione sempre più intensa tra i tre Borghi, finalizzata alla realizzazione di progetti comuni, capaci di attrarre le dovute attenzioni governative e regionali per un dovuto e corretto sviluppo dei centri montani, fedeli custodi del territorio e dei patrimoni artistici e culturali della zona. L’intervista, quindi, si è svolta con la piena collaborazione del vice sindaco e dell’assessore alla Cultura che, per evidenti ragioni, hanno assistito Paola Di Iorio. Al sindaco del ridente e ameno Borgo della piana di Navelli abbiamo rivolto una serie di domande per conoscere aspetti e aspettative derivanti dal Festival.
La cerimonia di apertura del Festival dei Borghi più Belli d’Italia è stata riservata al tuo Comune. L’evento ha creato entusiasmo e fibrillazione all’interno dell’amministrazione e della cittadinanza? Come avete pensato di organizzarvi?
E’ un evento che il Comune ha voluto fare proprio da subito, insieme ai sindaci di Castel Del Monte e Santo Stefano di Sessanio. La ragione di tale adesione risiede nella convinzione che si tratta di un evento di rilevanza nazionale e internazionale, perfettamente inquadrato negli sforzi che l’amministrazione comunale di Navelli, da oltre un decennio, sta svolgendo per la promozione turistico – economica e culturale del borgo. L’iniziativa ha trovato ampio consenso non solo nell’amministrazione tutta, ma anche presso le altre realtà associative che operano nel nostro territorio.
La manifestazione tende a mettere in risalto le potenzialità tipiche del tuo Comune. Oltre allo zafferano, già noto in ambito nazionale, quali sono le altre potenzialità che il Comune intende esporre in vetrina all’attenzione dei molteplici visitatori preannunciati e delle delegazioni estere che prenderanno parte all’evento?
{{*ExtraImg_159396_ArtImgRight_300x188_}}Oltre alla coltivazione dello zafferano, Navelli ha visto negli ultimi anni un proliferare di iniziative volte a dare al borgo una nuova vitalità e tali da divenire un polo di attrazione per il turismo. Al primo posto il ‘museo a cielo aperto’ rappresentato dal borgo medievale all’interno delle quattro porte della cinta di case-mura. In questa direzione si colloca sia l’utilizzo per manifestazioni pubbliche, convegni, esposizioni e così via di palazzo Santucci (che ospita l’inaugurazione del Festival) sia il recupero a fini ricettivi del Convento di Sant’Antonio nella frazione di Civitaretenga come ostello (Ostello sul Tratturo). A tal proposito tengo a sottolineare l’impegno profuso da un gruppo di giovani di Navelli e Civitaretenga che in modo del tutto volontario si sono prodigati per la risistemazione dei locali e che ora si occupano, insieme alla Pro Loco di Navelli, della sua gestione. Oltre a ciò è importante ricordare l’affermazione dell’Associazione Artigianato Artistico a Navelli, costituita da un gruppo locale, prevalentemente femminile, che sta ampliando le sue attività di recupero e riscoperta dei lavori artigianali anche in collaborazione con altre associazioni extraregionali e che durante questo periodo estivo ha realizzato una mostra di successo (Materie e colori della natura) negli ambienti di Palazzo Santucci, insieme alla Pro Loco di Navelli.
Ritieni possibile che la cultura possa assumere il ruolo di elemento polarizzante e trainante, al quale possano agganciarsi lo sviluppo del turismo, le attività produttive e lo sviluppo socio economico comunale e dell’intero territorio compreso nel triangolo Navelli, Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio?
Sicuramente sì. A riprova di ciò il tema su cui il comune di Navelli ha voluto incentrare il convegno che si terrà nella giornata inaugurale del Festival è quello della ricostruzione storica di tutto il territorio – dall’epoca romano vestina fino all’epoca medievale e oltre – anche attraverso l’indagine archeologica. Non a caso tra il mese di giugno e il mese di luglio il Comune di Navelli ha sponsorizzato gli scavi archeologici di una necropoli vestina, individuata ai margini del paese, di cui verranno presentati i risultati proprio durante il convegno di apertura del Festival. Proprio per questo si è voluto coinvolgere il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, la sovrintendenza regionale alle Antichità d’Abruzzo e le due università (L’Aquila e Chieti – Pescara) che più da vicino hanno competenza e dedicano le loro attività di ricerca al nostro territorio. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i relatori.
A proposito di cultura. Proprio noi, attraverso le colonne del nostro giornale, proponemmo un progetto di valorizzazione e gestione di un vasto parco archeologico esistente all’interno di questo ideale triangolo comunale. Il tuo predecessore, ancora presente nell’attuale amministrazione, ne era particolarmente entusiasta. L’occasione del convegno di apertura iniziale del Festival ti potrebbe offrire, forse, l’occasione per porre lo stesso progetto all’attenzione dell’Anci e di tutte le autorità politiche che prenderanno parte ai lavori, in maniera da creare i presupposti per una più concreta progettazione, tesa a conseguire eventuali finanziamenti per la realizzazione del parco, anche per lotti funzionali. L’operazione potrebbe dar luogo alla nascita di diversi posti di lavoro per i giovani. Basterebbe osservare l’esempio fornito da Malta, dove esistono molti parchi archeologici che impiegano molti giovani e creano anche benessere. Cosa ne pensi?
{{*ExtraImg_159397_ArtImgLeft_300x190_}}L’amministrazione comunale sta già operando in questa direzione, avendo dato mandato al proprio assessore alla Cultura di rivitalizzare il progetto della via Vestina che da Penne passa per Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio e arriva a Navelli. Come detto in precedenza, il Convegno vuol essere il primo passo verso la ripresa delle attività e la realizzazione concreta di un itinerario storico-archeologico. Uno dei motori trainanti per il territorio sarà senza dubbio quello turistico, culturale e gastronomico, che potrà dare luogo a un incremento delle possibilità lavorative. E’ di pochi giorni fa la notizia dell’approvazione da parte della Fondazione della Cassa di Risparmio dell’Aquila del finanziamento di un progetto presentato dal Comune di Navelli insieme al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, relativo all’archeologia medievale. Il progetto avrà come tema: “Uomini e traffici nella Piana di Navelli dai Romani agli Angioini. Ricerca archeologica degli insediamenti e delle attività produttive per la valorizzazione del territorio dell’antica Peltuinum”.
Come avrai potuto rilevare, quando le forze si uniscono per mettere in piedi progetti finalizzati allo sviluppo comune, le idee si concretizzano con minore dispendio di energie e con soluzioni tendenti al raggiungimento di risultati ottimali. Non sarebbe auspicabile che il modello possa essere esteso anche alla gestione di tutti quei servizi comuni che le amministrazioni devono erogare quotidianamente? Quale ricaduta ritieni possa verificarsi sul tuo territorio e su quello più vasto dei tre Comuni interessati a seguito del Festival dei Borghi più Belli d’Italia 2013?
In questa direzione si sono già mossi i Comuni del territorio per mettere insieme l’erogazione di servizi in ossequio a recenti disposizioni legislative. E’ indubbio che un’oculata gestione dei servizi comuni produce risparmi economici, mettendo a disposizione risorse da impiegare in azioni di sviluppo culturale e turistico del territorio. E’ ben evidente che il territorio montano su cui insistono i tre comuni fa prediligere accordi con i comuni limitrofi piuttosto che con quelli più difficilmente raggiungibili in termini di tempo e viabilità. Certamente, seguendo l’esempio del Festival, il Comune di Navelli auspica che il coordinamento dei tre sindaci possa continuare a lavorare per lo sviluppo turistico complessivo del territorio, contribuendo a mettere in rete i beni paesaggistici e le risorse architettoniche e culturali.
{{*ExtraImg_159398_ArtImgRight_300x179_}}Il messaggio del sindaco di Navelli ha delle radici comuni di capitale importanza, come la coesione, la condivisione totale delle problematiche di sopravvivenza, la collaborazione senza riserve, i progetti portati avanti all’unisono in maniera da poter raggiungere l’obiettivo finale senza divergenze di vedute. L’esempio potrebbe offrire l’occasione al Governo e alla Regione di polarizzare le dovute attenzioni verso l’opera di questi piccoli ma operosi Borghi di base, dal cui impegno verso la difesa dei territori e delle comunità che vi albergano potrebbero scaturire provvedimenti di legge nazionali e regionali per la conservazione dei nostri patrimoni, tra i quali troneggia la cultura.