L’Aquila, boom di fratture

4 settembre 2013 | 12:55
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L’Aquila, boom di fratture

Due mesi all’insegna dell’emergenza e del super lavoro per il reparto di ortopedia dell’ospedale aquilano San Salvatore, che nei mesi di luglio e agosto ha registrato 60 ricoveri in più rispetto al media. A pieno ritmo anche le prestazioni ambulatoriali con un aumento di visite del 17% rispetto al periodo ordinario.

Il reparto di ortopedia dell’ospedale San Salvatore, diretto da Stefano Flamini dal primo luglio a 31 agosto scorsi, secondo la Asl dell’Aquila «ha superato a pieni voti il difficile banco di prova dell’estate, quando in genere i reparti registrano difficoltà a causa del forte aumento di lavoro».

L’unità operativa durante i due mesi estivi ha gestito numerose richieste di intervento per traumi. Il 25% dei pazienti assistiti era residente in altre regioni (46 persone), il 5,5% in territori di altre Asl abruzzesi (10 persone) e il 69% (125 persone) nell’Aquilano. La cosiddetta mobilità attiva, che consentirà alla Asl di passare all’incasso per i rimborsi dovuti a pazienti residenti fuori Abruzzo, ha riguardato soprattutto il Lazio e, a seguire, Campania, Umbria e Marche. Qualche paziente, originario del posto, è arrivato anche da Francia e Belgio.

Cifre pesanti anche per l’ambulatorio: dal primo luglio al 31 agosto sono state effettuate 4.836 prestazioni, con un incremento del 17%. La consistente quota di utenti di altre regioni è dovuta al turismo che quest’anno ha fatto registrare un’impennata notevole. Molte persone, originarie del territorio, dall’altipiano delle Rocche al lago di Campotosto, sono tornate in loco per alloggiare in casa paterne o comunque d’origine.

Negli ultimi due mesi nel reparto diretto da Flamini sono stati effettuati 168 interventi chirurgici, quasi 3 al giorno. La maggior parte dei pazienti sono arrivati in ospedale in seguito ad incidenti stradali, ma numerose sono state anche le ferite causate da incidenti domestici, che hanno provocato molte fratture del collo del femore. Gli incidenti tra le mura di casa hanno riguardato, in particolare, gli anziani, particolarmente a rischio per l’invecchiamento della struttura ossea e quindi per una maggiore fragilità. Questa tipologia di trauma negli anziani determina disabilità in una sensibile percentuale.

Numerose anche le fratture legate ad incidenti in montagna causati, non di rado, dalla mancata adozione di tutti i necessari accorgimenti da parte degli escursionisti.

Superato il periodo di forte impegno di luglio e agosto, il reparto, già nei giorni scorsi, ha ripreso le attività ordinarie, sospese nei mesi di luglio e agosto proprio per far fronte all’emergenza del periodo vacanziero.

La protesica dell’anca, del ginocchio e la chirurgia mininvasiva dell’alluce valgo costituiscono la maggioranza degli interventi. L’unità operativa, infatti, vanta una consolidata tradizione in questo ambito, essendo da sempre all’avanguardia per le soluzioni computerizzate nonché per le tecniche mininvasive per la preservazione dei tessuti muscoloscheletrici e per l’impiego di nuove soluzioni protesiche. Tra le soluzioni emergenti si annovera anche la protesica di spalla.