
«Sono passati ormai 10 mesi dall’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della legge sulla ‘Vita Indipendente’, ma a oggi la giunta non ha ancora provveduto all’elaborazione delle linee guida per l’applicazione della norma, che avrebbe dovuto predisporre entro 90 giorni». Lo afferma il consigliere regionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, che ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale alle Politiche sociali Paolo Gatti.
«La legge – spiega Acerbo – è entrata in vigore il 6 dicembre dello scorso anno e prevedeva che, entro 90 giorni, la giunta portasse all’approvazione del Consiglio, le linee guida. La normativa sulla ‘Vita Indipendente’ è stata frutto di anni di confronto nella Commissione competente, tra i consiglieri, le associazioni dei disabili, ed era stata salutata ‘in pompa magna’ come la concretizzazione di un nuovo welfare, alla presenza addirittura di personaggi come Mina Welby. Potevamo essere tra le prime Regioni a introdurre queste nuove forme di assistenza e invece ora rischiamo di finire tra le ultime».
L’esponente di Rifondazione Comunista rilancia anche i dubbi sollevati da Nicolino Di Domenica, responsabile regionale del Movimento Vita Indipendente e delegato della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, secondo cui, riassume Acerbo, i ritardi nell’applicazione della legge «sono legati alle resistenze degli istituti che oggi si occupano dell’assistenza ai disabili, che temono di essere penalizzati». «Per questo – conclude il consigliere regionale – ho chiesto di conoscere le ragioni dell’enorme ritardo della Giunta, e a che punto è la predisposizione delle linee guida».