
di Marcello Spimpolo
La mostra “[i]L’Aquila,volti e segni di un terremoto[/i]” del noto fotografo aquilano Roberto Grillo si è chiusa con un successo di pubblico straordinario. Inserita nel programma della 719esima Perdonanza Celestiniana e ospitata nel salone centrale della ex Carispaq (ora Bper) appositamente riaperto al pubblico per l’occasione, l’esposizione ha fatto registrare un afflusso di ben 21mila visitatori.
{{*ExtraImg_159629_ArtImgRight_300x193_}}Se si tiene conto che una mostra fotografica a livello nazionale è considerata un successo dagli addetti ai lavori quando fa segnare almeno 1500 visite, si capisce quanto possa essere clamoroso il dato fatto registrare dall’esposizione. Lo stesso Roberto Grillo ne è stupito: «Onestamente non mi aspettavo questi numeri – spiega – chiaramente ne sono felice e ringrazio ancora una volta i miei concittadini che mi hanno voluto onorare della loro presenza, ma naturalmente ringrazio anche i tanti turisti che sono venuti a vedere il mio lavoro, così come ringrazio i dirigenti territoriali della Bper che mi hanno ospitato nel salone centrale della banca ed il Comitato che ha inserito la mia mostra nel programma ufficiale della Perdonanza».
«Al di là del dato numerico- prosegue l’artista- vorrei sottolineare due cose che mi hanno colpito: la prima è stato il silenzio irreale che regnava nella sala anche quando era gremita di gente. Non voglio passare per blasfemo, ma posso dire che c’è stato un approccio quasi “religioso” a quel luogo e alle mie foto, un atteggiamento di grande rispetto per quello che rappresentavano: la tragedia di un popolo attraverso i volti di chi l’ha subita».
{{*ExtraImg_159630_ArtImgLeft_300x192_}}«Il secondo dato – sottolinea Grillo – è stata la pressochè totale assenza dei teenager aquilani : è mancata quasi totalmente, fra i visitatori, la fascia di età che va dai 13 ai 19 anni. Questo dato, a mio parere, può essere letto in due modi, diametralmente opposti. La visione ottimistica potrebbe far pensare che i nostri ragazzi abbiano elaborato talmente bene il lutto collettivo da averlo superato. Oppure, al contrario, verrebbe da pensare che ci sia stata una sorta di rimozione della tragedia che ci ha colpito, senza la voglia o la forza di analizzarla». «Dopo averci pensato su – annuncia Grillo – ho deciso che questo dubbio non può rimanere irrisolto, e quindi ho pensato ad un nuovo progetto fotografico per il quale mi sto già attivando per cercare collaborazione all’interno delle scuole, e che vedrà coinvolti proprio i giovani aquilani».
Al di là del nuovo progetto, la mostra “L’Aquila,volti e segni di un terremoto” dopo le esposizioni a Roma e all’Aquila non andrà in archivio, visto che l’autore ha ricevuto già due proposte per portarla in autunno a Massa Carrara prima e a Varese poi.
Se ci saranno poi ulteriori richieste, Roberto Grillo si è detto assolutamente disponibile a farla diventare itinerante.