
di Gioia Chiostri
[i]Tutto cambia affinché nulla cambi[/i]. La celebre frase del [i]Gattopardo[/i] di Tomasi di Lampedusa, potrebbe essere effettivamente la morale giusta per questa storta storia. Roberto Raimondi, originario di Roma, e la sua compagna, Francesca Gatta, di Villalago, avevano un sogno: quello di poter costruire nel piccolo Comune di Villalago, 600 abitanti in totale, una ‘casa ecologica’, o meglio, come ha dichiarato lo stesso Raimondi: «una struttura ricettiva, ecocompatibile, interamente di legno, in modo da potersi integrare perfettamente con la natura circostante», che s’inserisse nel territorio comunale circostante e andasse a colmare quel vuoto di costruzioni ricettive senza futuro se non per «un albergo degli anni ’60 da ristrutturare, un B&B chiuso dopo un solo anno di attività, tre bar, due trattorie/pizzeria e una struttura con camere e ristorante annesso che non riesce a decollare».
Era il 2005: il signor Raimondi e la sua compagna si rivolgono all’amministrazione comunale allora attiva per ottenere il terreno sul quale costruire e il relativo permesso di edificare. «C’è da dire – ha commentato Roberto Raimondi – che l’amministrazione di allora, di centro sinistra, stava portando avanti la procedura presso la Regione Abruzzo per l’approvazione di una variante generale al piano regolatore per poter inserire in questo piano alcune zone del territorio comunale da adibirsi proprio a strutture ricettive». La procedura si è protratta sino al dicembre del 2009, anno in cui la Regione mise all’ordine del giorno l’approvazione di tale variante generale al piano regolatore del comune di Villalago. Passano due anni, ma il progetto resta in silenzio. Infatti la Provincia dell’Aquila solleva qualche dubbio ‘tecnico’ sulle zone interessate da sottrarre al piano regolatore, attribuendo anche qualche vizio di forma ad alcuni documenti che il comune di Villalago non avrebbe fornito ai tecnici provinciali. Si arriva al maggio del 2011: la vecchia amministrazione di centro sinistra conclude il proprio mandato, viene eletto un nuovo Consiglio, ma il progetto della casa ecologica sembra essere immerso in uno stato di immobilità.
«La nuova giunta – ha affermato il signor Raimondi – con un nuovo sindaco e nuovi assessori, prese in carica a maggio 2011 il Comune con una totale avversione a quanto fatto in passato dai predecessori. Io e Francesca ci rivolgemmo così al nuovo sindaco, il geometra Fernando Gatta. Ci lasciò intendere che il piano regolatore generale, così com’era stato concepito, a lui non stava bene. Dopo vari mesi trascorsi ad aspettare una risposta dal Comune, decidemmo di rivolgerci a qualcuno più in alto, che potesse farci capire come stavano veramente le cose in questo piccolo borgo montano». Comincia da qui il lungo scambio di domande e riposte con il prefetto de L’Aquila, l’allora dottoressa Iurato, il presidente della Regione Chiodi e il presidente della Provincia, Del Corvo «volevamo conoscere le motivazioni – spiega Raimondi – che impedivano al Comune o al sindaco di approvare il nuovo Piano regolatore».
«Il prefetto fu molto gentile e affermò che entro pochi giorni si sarebbe mossa la Prefettura per chiedere tutto l’incartamento al Comune, alla Provincia e alla Regione per studiare la situazione. Anche l’ufficio del presidente Chiodi fu molto disponibile: ci assicurò un suo concreto interessamento. L’ufficio di presidenza della provincia dell’Aquila (a firma di Del Corvo) ci scrisse che per ciò che lo riguardava era tutto a posto e che la questione sarebbe toccata tutt’al più alla Regione e al Comune». Nella vicenda, inoltre, un ruolo apparentemente non marginale avrebbe avuto anche un ‘commissario ad acta’ (una figura [i]super partes[/i] incaricata dalla Regione già nel 2010, di controllare l’operato dell’amministrazione in cui operavano diversi soggetti legati da parentele strette, anche nella Giunta, ndr), il nominato architetto D’Ascanio, il quale, a quanto pare, non avrebbe fatto granché per Villalago. Dimessosi, però, D’Ascanio nel dicembre del 2011, lo sostituì la dottoressa Cerasoli, dell’Ufficio legale della Regione Abruzzo. «Girammo anche a lei la richiesta di delucidazioni sulle procedure adottate e sui comportamenti del sindaco che continuava a negarci anche appuntamenti e incontri».
«Altro colpo di scena nel primo semestre dell’anno 2012, cambia anche il prefetto dell’Aquila; arriva il dottor Alecci, da Messina, al quale, ovviamente noi girammo di nuovo le nostre istanze, avendo avuto nel frattempo delle rassicurazioni sull’immediato interessamento della Prefettura aquilana. Nonostante una sfilza di missive da parte del nuovo commissario ad acta, della Prefettura, della Regione (che aveva peraltro interpellato anche un ufficio tecnico della Provincia, diretto dal dottor Bonanni), ci venne dichiarato che nessuno dei soggetti interessati poteva forzare più di tanto la mano alla Giunta comunale o al sindaco, e che solo quest’ultimo aveva il potere, [i]tout court[/i], di approvare o bocciare l’intero piano regolatore generale». Il dottor Bonanni fece sapere alla coppia, dal canto suo, che aveva chiesto più volte la documentazione al comune di Villalago, controparte stranamente silenziosa, e la dottoressa Cerasoli, nuovamente interpellata, affermò che «la colpa del fermo biologico della pratica ricade solo sull’Utc di Villalago, diretto dal Geometra Nassi, e sul sindaco che non le hanno mai fornito tutta la documentazione richiesta» ha aggiunto il signor Roberto.
A febbraio del 2013, la coppia, stanca di tutta l’interminabile trafila, decide di scrivere a tutti i consiglieri regionali dell’Abruzzo e, per la seconda volta al presidente Chiodi, ad Alecci, al commissario ad acta, e anche allo stesso sindaco Gatta. Morale della storta favola: il prefetto Alecci avrebbe dovuto contattare nuovamente il sindaco che peraltro «nemmeno a lui rispondeva per iscritto»; il Presidente Chiodi e i suoi consiglieri avrebbero dovuto fornire notizie appena possibile, «e noi stiamo ancora aspettando»; la commissario ad acta «ci disse, in pratica, di non rivolgerci più a lei, visto che non aveva novità e quello che aveva da dirci ce lo aveva già detto. Il suo ruolo commissariale le impediva di far pressioni al sindaco per l’approvazione del Prg. Il sindaco Gatta, invece, non ci saluta e ci evita».
«Abbiamo anche scritto, poco prima delle elezioni politiche – ha aggiunto ancora il signor Raimondi – all’onorevole Paola Pelino chiedendo una sua intercessione. Inizialmente si è interessata e disse che si sarebbe fatta viva una volta concluse le consultazioni elettorali. Appena rieletta senatrice per l’Abruzzo, le abbiamo scritto per sollecitare un suo intervento. Ebbene, aspettiamo ancora una sua risposta in merito».
Esausti lo scorso 2 settembre i due cittadini hanno esposto regolare denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri di Scanno, paese limitrofo, per inosservanza della L. 241/90 e Dlgs 150/09 in materia di ‘trasparenza amministrativa della Pubblica Amministrazione’. Di seguito si riporta la lettera indirizzata al sindaco di Villalago, che la coppia ha consegnato a mano in Comune e protocollato. «Speriamo sia l’ultima lettera – ha concluso Roberto Raimondi – in fondo, ci siamo solo permessi di scrivere alle istituzioni per dirimere una faccenda oppressa dalla burocrazia e mal gestita da politici ‘presunti’».
LA LETTERA AL SINDACO
[i]Egr. Sig. Sindaco Geom. Fernando Gatta,
la presente per sottoporre alla Sua attenzione una serie di quesiti per avere le dovute spiegazioni e delucidazioni su vari temi a cui da molto tempo l’Amministrazione Comunale, da Lei presieduta, non risponde mai né verbalmente né tantomeno per iscritto, come richiederebbe la legge sulla “trasparenza amministrativa della Pubblica Ammnistrazione” (L. n°241/90 e dlgs. n° 150/09 e successive modifiche).
In particolare Le si richiede di fare chiarezza sulle seguenti tematiche:
– Perché la Sua Giunta non porta a compimento la procedura per approvare in via definitiva la Variante Generale al P.R.G. , a suo tempo approvata dalla Regione Abruzzo nel dicembre 2009 (verbale n°25/5), con relativo nulla osta della Provincia de L’Aquila, previa procedura VAS (valutazione ambientale strategica) come da disposizioni della Comunità Europea con direttiva 2001/42/CE ?
– Perché la Sua Giunta non incentiva, ma spesso ostacola anche col silenzio, alcuni privati che vogliono realizzare progetti all’interno del territorio comunale magari in ambito turistico-ricettivo?
– Che fine ha fatto il progetto di “realizzazione di un’isola ecologica” nel territorio comunale?
– Che fine ha fatto il progetto per la “raccolta differenziata” nel territorio comunale?
– Perché l’Amministrazione Comunale non intraprende alcuna iniziativa di miglioria e/o incremento della zona turistica denominata “Villalago Riviera” a ridosso del più noto Lago di Scanno; ricordiamo lo stato d’abbandono in cui versa la località: illuminazione pubblica fatiscente, nuova illuminazione bordo-lago mai inaugurata (realizzata dal 11/2010), staccionata bordo lago in molti punti divelta o inesistente, presenza di erba alta (tagliata solo a metà estate), pista ciclabile all’abbandono, passeggiata pedonale non mantenuta a dovere?
– Perché è stata consentita (dall’UTC) la realizzazione di una costruzione denominata “autorimessa pertinenziale interrata” utilizzando la Legge Tognoli (n° 122/1989) concepita per le problematiche di parcheggio nelle città ed invece adottata per un privato (in pratica per realizzare 3 mini appartamenti…) nella zona di Villalago Riviera – Lago di Scanno, sito di interesse comunitario (S.I.C.) protetto da varie leggi dello Stato per l’esistenza di vincoli paesaggistico-ambientali, come ad esempio la legge n° 431/1985 (la cosiddetta Galasso)?
– Come mai, invece, sempre nel medesimo territorio del Lago di Scanno, ma questa volta sotto l’egida del Comune di Scanno, è stato recentemente bloccato un progetto che prevedeva l’ampliamento di una vecchia abitazione esistente e la realizzazione ex-novo di altre costruzioni private (tipo villette) a ridosso del medesimo Lago ?
– Ci può spiegare, cortesemente, come mai il Lago di Scanno, pur se condiviso nella gestione tra due distinte amministrazioni (quella di Scanno e quella di Villalago) non è lo stesso bacino lacustre su cui possano venire adottate le dovute “protezioni” di legge previste dallo Stato e dalla Comunità Europea?
– Che fine hanno fatto “il rinnovamento”, la “trasparenza amministrativa”, “la tutela del cittadino”, “il coinvolgimento ed ascolto della popolazione”, “la valorizzazione delle risorse umane locali”, buoni intenti ed argomenti descritti con tanta enfasi nel Suo programma elettorale del maggio 2011?
– Come mai il sito web ufficiale del Comune di Villalago non è aggiornato, non vengono sempre inserite tutte le delibere e/o i comunicati assunti dalla Giunta, non presenta i requisiti di legge per la “trasparenza amministrativa” e “la valutazione ed il merito”, le caselle e-mail istituzionali non sono funzionanti?
– Infine, perché Sig. Sindaco è diventata ormai consuetudine dell’Amministrazione Comunale da Lei presieduta, non rispondere mai per iscritto alle legittime istanze che alcuni cittadini, tra cui il sottoscritto, Le sottopongono da tempo?
Ci si augura, perciò che Lei possa trovare il tempo e la giusta serenità per poterci rispondere con “trasparenza, obiettività e sincerità”, doti democratiche indiscusse che qualsiasi “primo cittadino” dovrebbe possedere a prescindere dal colore politico che lo possa contraddistinguere.
In attesa di un Suo cortese riscontro alla presente, per gli usi consentiti dalla legge ed ai sensi della L. n° 241/90 e Dlgs. n°150/09.
Distinti saluti.
Roberto Raimondi[/i]