Professioni sanitarie: scandalo a Parma, Pavia e Roma

6 settembre 2013 | 17:35
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Professioni sanitarie: scandalo a Parma, Pavia e Roma

di Gioia Chiostri

Ma cosa sta succedendo quest’anno? Al di là della riforma Profumo e della successiva riforma Carrozza, ciò che sta accadendo questi giorni in Italia sfiora l’inverosimile. Test annullati, per motivi differenti, tanto a Parma quanto a Pavia. A ‘La Sapienza’, corruzione della prova con uno scambio di questionari. Scenario surreale, quasi da film – parodia. Ma procediamo un passo per volta.

Pavia. Questo il comunicato che campeggia sul sito dell’università (www.unipv.eu): [i]Mercoledì 4 settembre, a conclusione dello svolgimento dei test di ammissione per l’accesso ai corsi di laurea delle Professioni sanitarie, è stata verificata la presenza di un’anomalia nei quesiti della prova di ammissione: ciascuno dei sessanta quesiti proponeva quattro opzioni di risposta, anziché le cinque previste dal bando dell’Università di Pavia. In considerazione di tale errore materiale, dopo aver contattato la società Intersistemi SpA, incaricata, secondo una prassi consolidata da anni, della predisposizione del test, e dopo aver disposto la sospensione delle operazioni di correzione delle prove e di identificazione dei candidati, d’intesa con la Commissione, è stato deciso l’annullamento della prova stessa. Formale comunicazione di annullamento della prova è stata trasmessa al Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, unitamente alla richiesta di stabilire una nuova data per lo svolgimento del test di ammissione. La nuova data indicata dal Miur verrà tempestivamente resa nota sul sito web di Ateneo. Nota di margine: Al test di ammissione ai corsi di laurea delle Professioni sanitarie erano presenti 1464 candidati su 1741 studenti preiscritti[/i]. Delusione per i 1464 aspiranti ma, si scommette, anche per i restanti 277 che non si sono presentati alla prova (avranno avuto forse una visione?).

Parma. Erano 1.300 i soldati agguerriti, pronti a combattere per l’accesso a uno dei corsi di studio delle Professioni sanitarie. Eppure i 400 e più posti disponibili dell’ateneo rimarranno per il momento senza assegnazione. La prova è stata annullata dalla Commissione d’esame quando mancavano letteralmente pochi minuti alla consegna dei compiti. Fantascienza? No, semplicemente la normale procedura di un processo andato a male. Mesi di studio per un nonnulla. La commissione si è accorta, in tempo o no, di alcune ‘incongruenze’ nelle domande predisposte dal Consorzio Cineca. Esame sospeso e poi l’incontrovertibile decisione: prova cancellata. Verrà ripetuta, ma è ancora incerta la data futura. Sarà resa nota tramite un decreto ministeriale che verrà pubblicato anche sul sito web dell’ateneo parmigiano.

E arriviamo a Roma. La Sapienza ha dato in pasto ai suoi aspiranti professionisti, prove appartenenti a Psicologia. [i]Remake[/i] di un film nuovamente di fantascienza? No. Al mattino c’erano le prove di Psicologia sui banchi e, nel pomeriggio, sono stati confusi i plichi. 157 posti in palio e una domanda sull’inconscio come primo quesito. Davvero strano per un quiz che avrebbe dovuto vertere su Dna, Rna, enzimi e compagnia bella. Ma il problema, fortunatamente, è stato risolto nel giro di un’ora ritirando i folgli sbagliati e consegnando quelli giusti. Il problema, poi, si è verificato solamente in due aule. Non ci sono state, inoltre, né penalizzazioni né conseguenze per gli studenti. Eppure anche qui si è rischiato l’annullamento. Considerato che a La Sapienza l’iscrizione costa 35 euro, 70 invece a Tor Vergata, chi avrebbe risarcito del danno i 9 mila studenti candidati?

Se si continua così, presto l’Italia verrà sommersa non dai mari circostanti, ma da plichi, petizioni, lettere di avvertimento, decreti, riforme, test di ingresso, brutte copie, belle copie, avvisi, garanzie e i diplomi di laurea che tentano di salvarsi, abbarbicandosi a qualche ciambella di salvataggio.