
Non le fanno il parto cesareo e il feto muore. Ora la magistratura ha aperto un’inchiesta per accertare le cause del decesso. Il drammatico episodio è avvenuto all’ospedale di Avezzano dove una donna romena, insieme a suo marito, residenti a Tagliacozzo, si sono recati per il parto.
Tutto è cominciato giovedì scorso quando la donna, alla fine del tempo, una volta in ospedale si è affidata ai medie e al personale della principale struttura sanitaria della Marsica. Era pronta per partorire ma non aveva alcun sintomo né dolori. I medici hanno deciso di ricoverarla e di indurgli il parto applicandole una benda. Si tratta di una tecnica per indurre il travaglio in modo farmacologiche per stimolare le contrazioni necessarie. Sono fettucce che sulla testina contengono un materiale che libera a poco a poco piccole dosi di prostaglandine. È un sistema sempre più usato poiché consente il rilascio graduale del medicinale e quindi un avvio più soft delle contrazioni, con il vantaggio che può essere tolta e applicata in qualunque momento a seconda di come evolve la situazione.
Sembra però, almeno secondo la denuncia presentata dai genitori del feto, che in un primo momento non fossero disponibili. La giovane è stata così sottoposta ad altre stimolazioni che però non l’hanno aiutata a dare alla luce il piccolo. Così, dopo 12 ore dal ricovero, il marito vendendola molto provata dalle numerose visite e dalle induzioni del parto ha chiesto al personale sanitario di procedere con un parto cesareo. La risposta però, secondo il racconto dei romeni, è stato un secco no. L’odissea è così andata avanti ancora per qualche ora fino a quando il cuore del bambino ha smesso di battere e i medici hanno accertato la morte del feto.
Sulla vicenda ora spetterà alla magistratura far chiarezza. L’indagine è stata affidata al procuratore della Repubblica di Avezzano Maurizio Maria Cerrato che ha aperto un’inchiesta. E’ stata disposta l’autopsia che accerterà le cause del decesso. Non è la prima volta che dopo il decesso di un feto all’ospedale di Avezzano viene presentata una denuncia. Lo scopo è accertare se la morte sia avvenuta per causa naturali indipendenti dalle possibilità dei medici, oppure se ci sono responsabilità oggettive da parte del personale dell’ospedale. Molto probabilmente la magistratura disporrà una perizia dalla quale dipenderà l’esito della indagine.
[i]Fonte: IlCentro[/i]
«Stiamo verificando questa vicenda con un’indagine interna. Siamo a disposizione della magistratura che sta facendo il proprio lavoro. Per ovvi motivi non posso entrare nel merito». Così il direttore generale della Asl numero 1 Avezzano Sulmona L’Aquila, Giancarlo Silveri, interviene sul caso di un bimbo morto all’ospedale di Avezzano (L’Aquila) dopo che, per ore, i medici avrebbero indotto la madre al parto naturale attraverso la somministrazione di farmaci, evitando il cesareo. I genitori, riporta oggi il quotidiano Il Centro, hanno presentato una denuncia e il procuratore della Repubblica di Avezzano Maurizio Maria Cerrato ha già aperto un’inchiesta per accertare le cause del decesso del piccolo.