Coi tablet, la scuola diventa 2.0

7 settembre 2013 | 17:29
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Coi tablet, la scuola diventa 2.0

IPad, Blog, Forum, app, iTunes: sono mezzi oramai sdoganati nella vita di ogni giorno, sempre più multimediale. E anche se è difficile immaginarli in classe, sono diverse le scuole che li hanno adottati nonostante la crisi. Esistono nel nostro Paese realtà molto proiettate sulle nuove tecnologie, tanto da essere andate ben oltre gli e-Book – che non saranno inseriti neanche in quest’anno scolastico – senza troppo pesare sui bilanci delle famiglie.

Uno degli esempi più significativi di scuola 2.0 in Italia è l’Itis Maiorana di Brindisi. Ma c’è anche l’esperienza dell’Istituto Comprensivo di Manzano, in provincia di Udine. «Nel 2009 insieme ai docenti abbiamo iniziato a scrivere libri di approfondimento per alcune discipline, nel 2012 questi contenuti sono passati in formato digitale e sono stati arricchiti di diversi contenuti multimediali, foto e video. Si fruiscono attraverso l’iPad e possono essere sempre aggiornati. Sono dei ‘book in progress’», spiega Salvatore Giuliano, preside da cinque anni dell’Istituto tecnico della città pugliese, che conta oltre 1200 alunni e 60 docenti, la metà di questi dotati di tablet.

Per finanziare questa rivoluzione tecnologica, Giuliano non ha aspettato soldi pubblici ma ha fatto leva sulla collaborazione dei docenti, la disponibilità delle famiglie e usato il ricavato della vendita dei libri redatti dalla scuola. «Usiamo delle app per le video lezioni e abbiamo anche un canale su ‘iTunes U’, su cui possiamo riversare le lezioni da riascoltare in podcast», cioè quando si vuole, «perché ognuno ha tempi diversi nell’apprendimento e può risentirle quando vuole», aggiunge il preside. E spiega come nelle classi pilota è cambiato anche lo spazio dell’apprendimento. «Non esiste più la cattedra – dice – ma un tavolo circolare, si lavora con l’iPad e i ragazzi lavorano in gruppi, non ci sono banchi. E si rovesciano i ruoli perché gli alunni, essendo nativi digitali, aiutano i docenti».

«Esperienze come la nostra dimostrano che non è vero che le scuole non sono pronte per l’e-Book – sottolinea il preside Giuliano – è solo un problema di case editrici che dovrebbero rivedere la loro filiera produttiva. Ed è una cosa che non si fa con leggerezza, ci sono dei costi».

«Le case editrici saranno superate da quello che oramai stiamo facendo da anni»: fa eco Antonella Brugnoli, insegnante dell’Istituto comprensivo di Manzano, che conta 1300 alunni tra i 3 e i 14 anni e 40 iPad. «La nostra esperienza con la multimedialità è iniziata a fine anni ’80, quando scomponevamo i quadri con il programma PowerPoint per insegnare l’arte ai bambini – racconta – Poi siamo passati ai blog, ai forum, alla costruzione di e-Book con contenuti multimediali, pubblicati sul web e sull’iBookStore (negozio online di Apple per la vendita di libri, ndr). E le nostre attività le riversiamo sui Podcast, per riascoltarle».

Questa esperienza ha portato alla costituzione nel 1999-2000 delle Rete dei ragazzi del fiume, a cui hanno aderito oltre 80 istituti del Friuli Venezia Giulia che hanno sposato l’uso delle tecnologie e la multimedialità. «I tablet devono essere adottati per migliorare l’insegnamento – spiega l’insegnante – E non è un problema di costi. In cinque anni la spesa per i libri di un alunno di secondo grado è di 1500 euro, testi che non si useranno più. Un iPad costa circa 400 euro e dura tutta la vita».