Da Campotosto a Fano Adriano, energia pulita

7 settembre 2013 | 11:45
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Da Campotosto a Fano Adriano, energia pulita

di Roberta Galeotti

Parte da Campotosto il flusso idrico che alimenta la maestosa centrale idroelettrica di Fano Adriano, situata sulla SS 80, vicino a Montorio nel versante teramano del Gran Sasso.

Un’enorme galleria si dipana sotto la montagna, un reticolo di enormi cunicoli che si affaccia sulla sala centrale dove delle enori mapparecchiature circondano la gigantesca turbina.

Nelle schede sintetiche preparate da Enel per i visitatori, la potenza della sola turbina viene equiparata a 29 jumbo jet e, scrivono, sarebbe in grado di svuotare una piscina olimpionica in soli 2 minuti.

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Altra caratteristica importante della struttura è la capacità di poter reimmetere l’acqua utilizzata per produrre energia elettrica nel bacino idrico, per poter essere utilizzata nuovamente. Questo sistema d’emergenza consente di creare una riserva idrica per affrontare i periodi di siccità o di criticità, auto alimentando il bacino idrico a monte della centrale con le straordinare pompe di cui dispone l’impianto.

Giovanni Legnini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega all’editoria e all’attuazione del programma di Governo, ha visitato ieri sera la centrale idroelettrica Enel “Ignazio Silone”, nel comune di Fano Adriano, accompagnato dal responsabile Hydro Centro Enel Michele Maranci e dal Responsabile Relazioni Esterne Territoriali Enel Macro Area Centro, l’aquilano Franco Gizzi.

«Questa centrale è una meraviglia della forza della natura, della tecnologia, dell’opera dell’uomo e anche dell’intelligente capacità di programmazione, realizzazione e gestione da parte di Enel – ha commentato Legnini -. E’ una struttura di enorme rilievo per l’Abruzzo e per l’Italia, come si dimostrò in modo eclatante in occasione del black out del 2003.

Un esempio che dovremmo seguire nella politica energetica nazionale. L’Abruzzo e l’Italia, nel quadro della inderogabile necessità di accrescere la produzione energetica da fonti rinnovabili, possono e devono incrementare gli impianti idroelettrici che, grazie alla tecnologia, per lo più italiana, è certamente compatibile con l’ambiente».

{{*ExtraImg_160148_ArtImgRight_300x223_Sala Comando}}

L’impianto fa parte dell’asta del Vomano, formata, oltre che dalla centrale di San Giacomo, da quelle di Provvidenza, Piaganini e Montorio al Vomano, per una potenza complessiva di circa 700 MW. Le quattro centrali del Vomano hanno una producibilità di circa 600GWh annui, pari al consumo di oltre 200.000 famiglie. Il flusso idrico parte dal serbatoio stagionale di Campotosto, della capacità di circa 216 milioni di metri cubi, e attraversa in successione le centrali con l’ausilio dei bacini di modulazione di Provvidenza e Piaganini.

Nel corso della visita è stato sottolineato il ruolo svolto dagli impianti dell’asta del Vomano per la stabilità del sistema energetico nazionale, grazie alla possibilità di intervenire per riequilibrare la rete elettrica.

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Tale funzione, resa possibile dalla elevata potenza degli impianti, è favorita anche dal sistema del pompaggio, che permette di trasferire l’acqua, mediante pompe o turbine reversibili, dai bacini a valle degli impianti verso il lago di Campotosto, creando una riserva che può essere utilizzata per produrre energia nei momenti in cui la domanda è più elevata.

La presenza degli impianti del Vomano svolge anche una importante funzione mitigatrice del flusso d’acqua, particolarmente rilevante in caso di forti eventi atmosferici.

{{*ExtraImg_160149_ArtImgRight_300x223_Vecchia Turbina}}

Le centrali di Provvidenza, San Giacomo e Montorio sono realizzate in caverne e tutte le canalizzazioni attraversano gallerie sotterranee, riducendo al minimo l’impatto visivo.