Centrale biomasse, «trovare una soluzione con la comunità»

10 settembre 2013 | 09:51
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Centrale biomasse, «trovare una soluzione con la comunità»

«E’ da oltre due anni che va avanti lo scontro sulla Centrale a biomasse che dovrebbe sorgere a Bazzano. Due anni di contrapposizione tra la comunità dei cittadini e le istituzioni: da una parte, ad osservare e ad attendere, la ditta Futuris. Tanto si è detto e scritto sulla pericolosità e sulla opportunità di installare una struttura di produzione di energia “alternativa” in città: scontri pubblici, studi, ricerche, mozioni, delibere e pareri tecnici». A dichiararlo è il Circolo Sinistra Ecologia e Libertà.

Come Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà «potremmo ancora esprimerci su questioni tecniche, potremmo ribadire i nodi progettuali che presenta la Centrale, potremmo insistere sulla poca chiarezza in merito all’approvvigionamento della stessa, porre dubbi sulla trasparenza del combustibile e sulla parzialità del progetto in merito al teleriscaldamento, ma tutto è già stato dibattuto. Per questo noi vogliamo ribadire due cose: la prima è che questi sono progetti che andrebbero inseriti in un contesto più organico nella programmazione energetica delle Amministrazioni locali, a cominciare dalla Regione: non si può lasciare che i privati dettino l’agenda energetica dei Territori, dovrebbe essere il contrario esatto».

«La seconda – conclude il Circolo – è che il Comune, proprio per rincorrere le esigenze di un privato con specifici interessi economici, ha perso di vista il fatto che un intervento del genere non può prescindere da una consultazione effettiva della comunità dei cittadini. Solo un processo partecipativo porta a soluzioni imprevedibili (nel senso di soluzioni non scontate!) e positive per tutti dove tecnici, politici, cittadini e imprese si confrontano a monte di qualsiasi decisione e non a valle, quando si innescano solo meccanismi di naturale contrapposizione che porteranno solo una parte a vincere e guadagnare e l’altra a soccombere. Noi siamo al fianco dei cittadini e vorremmo che l’Amministrazione utilizzasse i margini oramai ridotti di trattativa per un efficace processo deliberativo collettivo».