
di Gioia Chiostri
«L’inizio di questo anno accademico sarà sancito dal ritorno di una parte dell’ex facoltà di Ingegneria
nella sede originaria di Roio». E’ Valentina Ciaccio, 24 anni, originaria della Sardegna e attuale presidente del Consiglio studentesco all’Aquila a descrivere le novità che l’ateneo aquilano ha previsto per l’anno accademico 2013/2014. Novità dalla doppia faccia: ogni tuffo in avanti presuppone sempre, in prima istanza, un momento di bilanciamento del corpo all’indietro. Soprattutto se quel corpo porta il nome di università.
{{*ExtraImg_161391_ArtImgRight_300x148_}}«L’Adsu e l’Ama hanno assicurato l’attivazione immediata dei servizi mensa e trasporto – spiega Valentina Ciaccio – soprattutto sul servizio trasporti sarà necessario un monitoraggio sull’utenza, in modo da poter valutare l’adeguatezza del servizio offerto e capire se sarà necessario un ulteriore potenziamento delle tratte adibite al trasporto verso Monteluco».
Intanto continuano i problemi relativi alle mense. «Purtroppo – precisa la studentessa – non in tutte le sedi universitarie il servizio ristorazione è garantito: il polo umanistico, prima sede universitaria a tornare in centro, quest’anno inizierà il secondo anno consecutivo senza questo servizio. La distanza che separa il polo alla mensa più vicina, quella della residenza universitaria Campomizzi, non permette a livello di tempi di usufruire del servizio nell’ora di pausa pranzo, obbligando gli studenti ad organizzarsi con pranzi al sacco».
«Tra le altre novità di quest’anno – aggiunge Valentina Ciaccio – ci sono il trasferimento dei corsi di Economia nella sede dell’ex-Optimes, riguardo cui auspichiamo che un trasloco a metà anno accademico possa procurare minori disagi possibili agli studenti, e il trasferimento dei corsi di Scienze motorie a Coppito».
Non mancano le ‘antinovità’. «Abbiamo situazioni di immobilismo da oramai vari anni – argomenta la studentessa – come lo stato di abbandono della struttura polifunzionale Adsu di Coppito, dove era situata la mensa, la sala studio e quella informatica. La struttura, inagibile, risulta essenziale a causa di un numero esorbitante di studenti che gravitano attorno alla struttura di Coppito ogni giorno».
Nonostante la baraonda e il caos, esiste, tuttavia, ancora una buona fetta di studenti italiani che sceglie di far carriera nella città dell’Aquila e di vivere l’università nonostante tutti i ‘ma’ e i tutti ‘però’. «Il mio unico consiglio – ha detto a questo proposito Valentina Ciaccio – è quello di vivere a pieno la città dell’Aquila, attraverso una conoscenza che non si fermi all’aspetto strettamente ‘universitario’, ma che approfondisca anche gli aspetti culturali, le tradizioni e i luoghi storici del capoluogo. Mi sono innamorata dell’Aquila anni fa, attraverso soprattutto i vari scorci paesaggistici che offre, per poi, negli anni, apprezzare aspetti come la storia dietro il corteo della Perdonanza Celestiniana, come il contare gli sbocchi dell’acqua delle 99 Cannelle, il panorama che si può osservare dal parco del Castello, studiare al Parco del Sole o nel prato davanti alla Basilica di Collemaggio, e soprattutto il mondo delle associazioni culturali e sindacali universitarie che gravitano attorno alla città. Sono aspetti che possono far comprendere e vivere a pieno l’anima di questo bellissimo raggio del sole italiano».
{{*ExtraImg_161392_ArtImgLeft_300x166_}}Perché quindi scegliere l’Ateneo aquilano anche quest’anno? Possibile che si tratti soltanto di una questione legata al pagamento ridotto dell tasse universitarie? «Se fosse così, se l’unico motivo fosse l’esenzione dalle tasse, non saremmo arrivati, nell’anno accademico 2008/2009, ad avere quasi 25000 iscritti, che è circa il numero degli iscritti attuali – ha commentato Valentina Ciaccio – L’Ateneo aquilano è caratterizzato da un’ampia offerta formativa, da corsi unici in Italia, come ad esempio l’indirizzo di laurea magistrale di ‘Psicologia della Devianza e sessuologia’ a cui sono iscritta, e dall’assenza di numeri programmati dove non richiesti obbligatoriamente per legge. Probabilmente con la reintroduzione delle tasse ci sarà una flessione del numero di immatricolati, starà quindi all’Ateneo attivarsi per ‘ammortizzare’ gli effetti attraverso un potenziamento dei corsi legati al territorio, come quello in Beni culturali, alle strutture di servizi dell’Ateneo, come il corso di Lingue legato al Centro linguistico(Cla) e quelli abilitanti, come quello di Servizio Sociale, triennale e magistrale. A ciò si dovrà affiancare anche un potenziamento della struttura residenziale dell’ex-caserma Campomizzi, che al momento ospita più di 400 studenti, ma che ha la potenzialità di ospitarne circa 1500, offrendo un’alternativa pubblica ed economica di alloggio e contribuendo concretamente a calmierare i prezzi del mercato privato».