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Sono giorni decisivi per far sì che la petizione sulla musica dal vivo produca un risultato importante nella vita di milioni di cittadine e cittadini che in Italia fanno musica, la producono, la ospitano, la comunicano, la ascoltano.
Entro giovedì si saprà se l’emendamento che introduce l’autocertificazione per organizzare concerti dal vivo al di sotto dei 200 spettatori e entro le 24 sarà passato in aula al Senato insieme al Decreto Cultura promosso dal Ministro Bray.
«Un piccolo ma importantissimo emendamento che, se passasse, renderà semplice e non oneroso organizzare un evento di musica e cultura che oggi invece richiede ore e ore di preparazione di permessi, di attesa davanti a sportelli, di oneri e inutili perdite di tempo», si legge in una nota dei proponenti.
«Un gruppo importante e trasversale di parlamentari, a cominciare dal presidente della commissione cultura del Senato Andrea Marcucci e dai deputati Roberto Rampi, Francesca Bonomo e Celeste Costantino (ma la lista di politici attivi che hanno appoggiato la petizione è molto più lunga!) sta facendo il massimo perché con l’approvazione di questo emendamento la musica dal vivo in Italia sia finalmente libera da norme assurde e infinite burocrazie».