
di Antonella Calcagni
E’ negativo il bilancio della popolazione studentesca abruzzese. La regione, rispetto allo scorso anno scolastico, ha infatti perso 547 alunni. I dati sono stati diffusi dalla direzione scolastica regionale.
Il calo più importante si registra nella provincia di Teramo con 348 alunni in meno. Poi c’è la provincia dell’Aquila che perde 227 studenti, un dato dal quale non è possibile scorporare la sola città dell’Aquila. Calo più contenuto a Chieti con meno 157 alunni. Pescara, invece, è in netta controtendenza: guadagna 185 studenti.
Il direttore generale Ernesto Pellecchia ha sottolineato il grande lavoro fatto dai quattro ambiti territoriali al fine di assicurare una ripresa delle lezioni all’insegna della normalità. Qualche criticità, ha spiegato, ha riguardato la carenza di personale, soprattutto di Ata e di sostegno per situazioni di handicap certificate dopo l’avvio dell’anno scolastico. In ogni caso le dotazioni organiche di fatto e di diritto hanno consentito di corrispondere alle esigenze delle scuole.
Resta da sciogliere il contenzioso dei dirigenti scolastici. Solo il 24 settembre il Consiglio di Stato deciderà in merito al concorso. Sono state 68 quest’anno le reggenze conferite, sono invece 206 le dirigenze scolastiche su tutto il territorio.
Nei prossimi giorni il ministero comunicherà le modalità per dare il via all’assunzione di ulteriori 4 mila insegnanti di sostegno su tutto il territorio nazionale, che tuttavia per la Regione si tradurranno in una manciata di assunzioni.
Secondo Pellecchia il fenomeno delle classi pollaio è sotto controllo. Anzi, nella regione si verifica la tendenza opposta: ossia la necessità di ricorrere a classi articolate per dare attuazione ai numerosi indirizzi di studio, indirizzi che, per il direttore, dovrebbero essere richiesti a valle di un monitoraggio reale delle necessità del territorio.
Un occhio di riguardo agli studenti aquilani che per Pellecchia non possono continuare a stare nei Musp.
L’emorragia di studenti ha comportato l’individuazione di ulteriori scuole sottodimensionate. Altre 21 su tutto il territorio di cui tre all’Aquila, ben 11 a Chieti e le altre fra Pescara e Teramo. Non è detto, tuttavia, che tali istituti saranno ulteriormente accorpati alla luce del nuovo orientamento del ministero, che tende a conservare l’individualità degli istituti.
In Abruzzo genitori e alunni sembrano ancora soffrire di “liceite”, anche se si avverte il calo del liceo classico a livello nazionale. Sul territorio si registra, tuttavia, la rivincita degli istituti tecnici e professionali, frutto della crisi forse e di un mercato del lavoro che chiama subito al lavoro specializzato. All’incontro con la stampa ha preso parte anche il team dell’ufficio composto da Antonello Passacantando, Anna Maria Sebastiani, Pierangelo Trippitelli e Rocco di Tommaso.