
di Antonella Calcagni
Mentre si raschia il fondo del barile, si concretizza la caccia alle soluzioni ‘salva ricostruzione’. Con l’ultimo elenco di progetti da finanziare sarà infatti totalizzata la cifra di 985 milioni di euro, ossia l’ammontare totale della delibera Cipe del dicembre scorso per la ricostruzione. I soldi sono finiti ed è arrivato il momento di reagire, così ieri, in una riunione nella sede della Cassa depositi e prestiti con il sindaco Massimo Cialente, l’assessore comunale alla Ricostruzione Pietro di Stefano e il coordinatore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Paolo Aielli, è saltata fuori una soluzione.
Si tratta di un metodo che consentirà di andare in continuità grazie ad un contratto di factoring fra le banche e il Comune dell’Aquila. Questo meccanismo consentirà di anticipare subito, ovvero nel 2013, il miliardo e 200 milioni che invece sarebbe stato disponibile dal 2014 spalmato in 6 anni con rate da 200 milioni l’anno.
Il sindaco Cialente ha precisato che non ci sono più ostacoli al meccanismo, che riprodurrebbe, come effetti pratici per i cittadini, la modalità del credito agevolato. Per il governo va tutto bene, il meccanismo non andrebbe a gravare sul debito pubblico. Contenta dunque anche l’Europa, visto che ad assumersi gli interessi del contratto di factoring, con la benedizione della Cassa depositi e prestiti, sarà il Comune dell’Aquila, gravando in quota parte sui fondi per la ricostruzione. Interessi che saranno sì costi aggiuntivi per il Comune, ma che potranno essere recuperati risparmiando sull’assistenza alla popolazione, cioè Cas e fitti.
Del resto se non fossero reperite le risorse l’amministrazione dovrebbe attendere ulteriori forme di finanziamento che potrebbero arrivare chissà quando, mentre, per contro, il tassametro del Cas continuerebbe a girare.
Per i cittadini non cambierà nulla: potranno aprire i loro conti correnti e presentare i Sal al pagamento. Eliminato il passaggio della Ragioneria del Comune. Lo stesso meccanismo è stato utilizzato da Vasco Errani in Emilia, solo che in questo caso a pagare gli interessi è stata la Regione.
Il primo cittadino e l’assessore alla Ricostruzione Di Stefano hanno annunciato che alla fine dell’anno il Comune avrà finanziato progetti per un miliardo e 30 milioni di euro. Il nuovo sistema potrà partire fra un paio di settimane, poi gli sforzi saranno immediatamente concentrati sulle risorse per il 2014. «Occorre un altro miliardo per l’anno prossimo. Se questo sarà il trend saremo capaci di ricostruire in 4 anni visto che l’ufficio speciale in due anni e mezzo avrà esaminato tutti i progetti».
Resta, tuttavia, un nodo da sciogliere con il Governo: la necessità di reperire ulteriori unità di personale.