
Per lo sciopero degli avvocati penalisti oggi il tribunale dell’Aquila ha rinviato tre importanti processi.
Due sono riferiti a dibattimenti legati al terremoto del 6 aprile 2009: è stato fissato per l’11 dicembre prossimo il processo per i palazzi crollati in via Milonia, nel quartiere di Pettino, dove non ci furono morti, nel quale i tre imputati Berardino Drago, 78 anni, di Pizzoli (L’Aquila), Angelo Sabatini, 82 anni, di Roma, e Nazzareno Drago, devono rispondere dell’accusa di disastro colposo; è stata invece rinviata al prossimo 10 ottobre l’udienza preliminare sull’inchiesta sugli isolatori sismici, cioè le ‘molle’ utilizzate nella realizzazione degli alloggi del progetto C.a.s.e. dove sono stati trasferiti migliaia di sfollati.
Imputati con l’accusa di frode nelle pubbliche forniture
sono Mauro Dolce, nella veste di responsabile unico del
procedimento per il progetto C.a.s.e. presso il dipartimento
della Protezione civile, Gian Michele Calvi, direttore dei
lavori del progetto C.a.s.e. e Agostino Marioni, amministratore della società Alga Spa, una delle ditte fornitrici degli isolatori.
Il 10 ottobre è previsto anche l’incidente probatorio
sulla posizione di Guido Bertolaso, nell’ambito dell’inchiesta bis sulla commissione Grandi Rischi: per Bertolaso il pm Fabio Picuti ha chiesto l’archiviazione, sulla quale c’è stata l’opposizione delle parti civili con il Gip che ha accolto la loro richiesta di incidente probatorio.
Come i sette componenti della Cgr, condannati in primo
grado a sei anni per omicidio colposo, disastro e lesioni
colpose, anche Bertolaso è accusato di aver dato false
rassicurazioni alla popolazione nei giorni precedenti la scossa del 6 aprile alle ore 3 e 32, in modo tale che molte persone non hanno preso le precauzioni tradizionali, cioè quella di uscire di casa dopo una forte scossa. Per questa concomitanza l’udienza sugli isolatori potrebbe slittare ancora.
Il terzo processo saltato è quello, con l’accusa di
peculato, Giancarlo Santariga, ex provveditore alle Opere
pubbliche dell’Abruzzo, arrestato e messo ai domiciliari il 18 gennaio 2012 in relazione all’appalto per la realizzazione della sede della Guardia di finanza a Pescara, ma poi rimesso in libertà da un gip diverso da quello che aveva firmato gli arresti qualche giorno dopo al termine dell’interrogatorio di garanzia.