
Stalking e maltrattamento di animali per un 72enne di Chieti, che in poco più di un mese e mezzo ha prima ucciso e poi appeso diversi topi agli specchietti retrovisori delle auto in uso a un consigliere comunale di Chieti, alla moglie e alla figlia della coppia.
L’uomo ha confessato cinque episodi – tra il 31 luglio e lo scorso 17 settembre – ma non ha saputo spiegare il motivo dei suoi gesti.
Il caso era stato sottoposto nelle scorse settimane all’attenzione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e nei confronti della famiglia del consigliere erano state adottate misure di vigilanza sia in abitazione, sia sui luoghi di lavoro di entrambi. La moglie del consigliere è giudice di pace a Chieti, Francavilla al Mare e Lama dei Peligni e proprio per questo motivo le indagini sono coordinate dalla Procura della repubblica di Campobasso.
I particolari dell’indagine, sono stati resi noti dal questore di Chieti Filippo Barboso e dal dirigente della Digos Patrizia Traversa.
Il 72enne, peraltro noto alla famiglia del consigliere nella cui abitazione avrebbe eseguito anche alcuni lavoretti e che abita nello stesso quartiere, è stato fermato in strada e individuato grazie alle riprese di una telecamera. L’uomo ha portato i poliziotti dentro una sorta di deposito in cui teneva la trappola con cui venivano catturati i topi, lasciati morire di fame e di sete per poi essere ‘impiccati’ con un filo di ferro e appesi agli specchietti delle auto. Questi episodi avevano gettato la famiglia del consigliere in un perenne stato di paura.