
di Antonella Calcagni
«Noi siamo il partito “riparatore”. Il sindaco può contare su di noi al 100 per cento». Il segretario del Pd, Stefano Albano, minimizza sulla crisi politica di maggioranza al Consiglio comunale che il sindaco Massimo Cialente ha aperto su Facebook, ritenendo tuttavia necessaria una verifica di coalizione live e non sulla rete. Il segretario si è detto disponibile a convocare al più presto un attivo del partito, così come richiesto dal Primo cittadino.
«Peraltro – spiega – una riunione era già in programma per parlare dell’assemblea nazionale, del caso Berlusconi con Stefania Pezzopane e del tesseramento. Ci riuniremo in settimana anche per dare il via alla “Cosa comune due”: un percorso verso le regionali che vedrà fra i protagonisti Legnini, D’Alfonso e altri esponenti del partito. Il sindaco ha posto un problema politico. Chiede una verifica di maggioranza è giusto che cominci da noi che siamo il partito più forte».
Albano ha tuttavia giudicato spiacevolissimo quanto accaduto in Consiglio e legittimo lo sfogo del sindaco Massimo Cialente. Ha sottolineato nel contempo la buona condotta del Pd che «ha sempre garantito il numero legale e la tenuta della maggioranza. È normale che in un gruppo composto da 8 consiglieri vi siano delle divergenze di vedute. Non c’è alcuna spaccatura», precisa Albano.
E Capri che caldeggia la nomina al Prg del consigliere Properzi? «Non è vero – spiega – Si è trattato di un semplice malinteso che si è creato all’indomani di una riunione sul Prg alla quale Capri non aveva partecipato perché all’estero. Il capogruppo aveva capito che io e Stefano Palumbo avevamo preso una posizione che lui non condivideva».
Se non esiste un problema Capri, sembra persistere, invece, un caso “Bernardi” per il Pd aquilano. «Cercheremo di far ragionare Antonello – spiega pacato Albano – parleremo con lui e vedremo cosa c’è che non va».
Intanto l’opposizione è scatenata dinanzi alla ghiotta occasione. Giorgio De Matteis parla di pantomima e di figuraccia: «Si dimetta davvero se ha il coraggio. Tanto avrà 20 giorni per ripensarci». Pizzicati da Cialente sul Business park, vecchio progetto della giunta Tempesta, i consiglieri Vito Colonna e Luigi D’Eramo ricordano al sindaco che «l’unico “parco degli affari” è quello che Cialente e i suoi amici avevano realizzato nei pressi di Collemaggio, chiamandolo “Accademia”». Emanuele Imprudente conclude con una supplica ironica al primo cittradino: «Liberaci dal cialentismo e dalla cialentate». Imprudente ricorda di aver optato per un voto di astensione non condividendo la realizzazione del teatro all’interno del parco urbano, ennesimo contenitore inutile per la città.