Arrivano i farmaci a domicilio

24 settembre 2013 | 12:16
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Arrivano i farmaci a domicilio

di Antonella Calcagni

Farmaci a domicilio all’Aquila per gli ultrasessantacinquenni e disabili con genitori over 65 oppure senza parenti in grado di prendersi cura di loro. A stabilire l’avvio del nuovo servizio, che sarà sperimentale e durerà un anno, è stata la giunta comunale in occasione di una recente seduta.

La delibera, proposta dall’assessore con delega ai servizi Sociali, Emanuela Di Giovambattista, mira a potenziare i servizi rivolti a fasce sociali particolarmente fragili. A occuparsi materialmente del servizio sarà l’azienda farmaceutica che ha annunciato da qualche tempo di avere degli esuberi. Saranno proprio gli esuberi ovvero, il personale dipendente sottoutilizzato, come si legge nelle premesse della delibera, a effettuare materialmente il servizio di consegna. Si tratta di un utilizzo dei dipendenti attraverso la formula di “[i]house providing[/i]”. Il servizio costerà all’amministrazione una somma di 40 mila euro più Iva. La delibera dà mandato agli uffici di effettuare il prelievo al fine di dare subito il via alla sperimentazione.

Il presidente dell’Afm, Giorgio Masciocchi ha spiegato che a occuparsi del servizio saranno i dipendenti che ora sono coinvolti nella procedura di mobilità. Tre di essi sono comunque già destinati al servizio affissione che da poco è tornato nelle mani della farmaceutica. «Il percorso è ancora tutto da strutturare – ha spiegato Masciocchi – la sperimentazione partirà nel momento in cui la procedura di mobilità sarà chiusa». Ancora in alto mare dunque il progetto esecutivo.

In alcune città che hanno già attivato il servizio, basta chiamare un numero verde per richiedere il farmaco di cui si ha bisogno. L’addetto dovrà dunque recarsi dal medico curante per la prescrizione e poi recarsi in farmacia per l’acquisto sostituendo dunque il parente prossimo. In molte città italiane il servizio è effettuato da privati ed è offerto a tutta la popolazione con un costo annuale stabilito.

Tuttavia, per un privato con la “pelle” pubblica, come l’Afm forse l’operazione sarà un po’ più complicata. Saranno i sindacati paradossalmente a dare il via libera al servizio, posto sul tavolo della procedura di mobilità. Insomma, grazie alla consegna dei farmaci i 5 lavoratori in esubero non saranno licenziati.