Voli ‘congelati’, Cialente grida al complotto

24 settembre 2013 | 18:42
Share0
Voli ‘congelati’, Cialente grida al complotto

di Antonella Calcagni

Ad una manciata di giorni dall’inaugurazione, il ministero dei Trasporti e delle infrastrutture nega l’[i]’imprimatur'[/i] e congela il rilascio della certificazione al volo commerciale per l’aeroporto dei Parchi di Preturo (L’Aquila).

Lo stop cade sulla testa del Primo cittadino dell’Aquila, Massimo Cialente, come un fulmine a ciel sereno, ma è di certo da escludersi la resa silenziosa. La festa dell’inaugurazione, prevista per sabato prossimo alle 11.30, si trasforma infatti in una “chiamata alle armi”, con il Primo cittadino che invita tutti gli aquilani a protestare. Una protesta diretta non solo alla questione relativa allo scalo, ma anche alla burocrazia che ostacola la ricostruzione dell’Aquila e continua ad avere la meglio in un governo acefalo. L’Aquila si configurerebbe, pertanto, come la manifestazione plastica dell’inefficienza del sistema Paese.

L’autorizzazione per lo Scalo aquilano sembrava ormai messa in cassaforte. L’Enac aveva già detto sì, tanto da prevedere il giorno del taglio del nastro. Mancava solo la firma in calce al decreto del ministro ai Trasporti Maurizio Lupi, che invece è caduto dalle nuvole, dopo aver appreso di essere stato invitato alla cerimonia.

La lettera che congela l’apertura ai voli commerciali è a firma del Capo di Gabinetto Giacomo Aiello. In particolare, la nota indirizzata all’Enac chiede ulteriori approfondimenti e delucidazioni su piano finanziario antincendio e altre cose che secondo il sindaco sarebbero state già fatte.

Cialente ha sottolineato che la struttura viaggerà con soldi privati, non chiedendo un soldo allo Stato alle prese, invece, in tutt’altra direzione, con un piano di riordino degli scali sottodimensionati. Al di là delle remore, forse comprensibili, che il ministro potrebbe avere, vista la situazione nazionale, di fronte alla prospettiva dello sviluppo di un nuovo aeroporto di tipo 2B, non si comprende come mai tutto questo accada a quattro giorni dall’apertura, evidenziando superficialità e scollamento fra gli apparati dello Stato. Non è normale che perfino il sottosegretario Giovanni Legnini dica di non saperne nulla.

Il sindaco Cialente, dopo una giunta straordinaria, lascia allora intendere che potrebbe esserci stato un intervento a gamba tesa di qualche eminenza grigia della Regione a Roma contro l’aeroporto, non escludendo rigurgiti campanilistici da parte di Pescara. «Ci è arrivato all’orecchio che il nostro scalo dà fastidio – riferisce il sindaco – Altre località non possono pensare di fare scorpacciate su tutto». Poi buttandola in politica chiede: «Chi è l’interlocutore in Italia? Questo governo in mano a chi sta, a un capo gabinetto? Vorrei sapere chi è il mio interlocutore politico? Devo passare per qualche amico o devo trattare con un governo che conta?».

Il congelamento dello scalo viene interpretato come un vero e proprio schiaffo, l’ennesimo, al capoluogo abruzzese. «Comincio a pensare che questa sia la punta di una provocazione pesante. Qualcuno al governo deve pensare che gli aquilani si siano rassegnati o rabboniti, ma non è così».

Il primo cittadino fiuta nell’aria un complotto, spiegando che nella legge di Stabilità non c’è mai la parola L’Aquila, sacrificata per la tenuta del patto di stabilità. Ergo, i soldi della ricostruzione, per il 2014 non arriveranno.

Il muro di gomma dei burocrati congela non solo lo scalo, ma i 18 milioni per i traslochi e il deposito mobili, in mano a tal dottor Donato. Ibernati i 3 milioni per il rilancio del Gran Sasso. Un Cialente infuriato, sostenuto dalla presenza della giunta, arriva a chiedere la testa del firmatario della nota, il capo di gabinetto del ministro Lupi, Aiello. «Stanno soffiando su un fuoco che non è spento», minaccia.

«Non comprendiamo perché un piccolo scalo di Provincia possa dare così fastidio. Magari è perché stiamo lanciando un nuovo modello di gestione senza pompare soldi pubblici». L’assessore con delega allo Scalo, Emanuela Iorio, ricorda che sabato atterrerà il Saab 2000 sulla pista di Preturo, come da programma.

Il presidente della società di gestione dello Scalo, X-press, Giuseppe Musarella, precisa che comunque lo scalo conserva la licenza «per i voli da 9 passeggeri». Poi sottolinea le ricadute occupazionali del blocco: «Ci dispiace – spiega – che questo stop bloccherà anche il piano di assunzioni in atto, si tratta di 60 persone a regime».

[url”LEGGI LE PRECISAZIONI DEL MINISTERO”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=87058&typeb=0[/url]