
di Marija Marcenko
Sono giorni diversi quelli in cui ti alzi la mattina, finisci di preparare la valigia ed esci da casa con il pensiero leggero della partenza. Gli ultimi chilometri attraversati nella propria città, un saluto veloce alle strade coperte di sole e si parte. Per poi tornare, però.
Le emozioni prima della partenza sono sempre strane, è come se lasciassi cadere tutti i pensieri dalle tue spalle. Provi una sensazione mista, composta da un pizzico di felicità e un po’ di tristezza. Felicità perché stai per fuggire da tutti i problemi, dalla vita quotidiana in una città persa. Tristezza perché stai per staccarti, stai per portare via dalla città una piccola parte di te.
Partire dall’Aquila è ancora più emotivo. Immergersi in qualsiasi altro posto al di fuori del capoluogo abruzzese è come trovarsi in un altro mondo. Sembra quasi strano scoprire la vita fuori dalla città distrutta. Niente macerie, niente demolizioni, nessuna sofferenza negli occhi della gente, strade piene e caos nei bar. L’energia che ricevi è talmente forte da sembrare una carica di forza che sta per esplodere dentro di te. È in questi momenti che ti ricordi quanta vita ti può portare il posto dove vivi.
La parte più bella, però, è sempre il ritorno. L’Aquila, pur essendo una città grigia, ti viene incontro con il sorriso del sole e con il vento fresco che ti porta l’odore di una vita che sta per rinascere.
Pieno di emozioni positive, apri la valigia e ti sposti per far uscire fuori tutto ciò che hai portato: un’onda gigante di speranze, un flusso infinito di idee nuove, una carica forte di energia che ti permette di continuare a goderti la vita, anche tra le macerie.