
di Antonella Calcagni
Era stato un pugno nello stomaco per la città terremotata, la candidatura sfumata all’ultimo momento lo scorso anno in favore di Pordenone; tuttavia il comitato promotore dell’adunata degli alpini all’Aquila non si è arreso. Ieri la vittoria: sarà L’Aquila nel 2015 a ospitare il raduno delle penne nere con quartier generale nel capoluogo di regione. Si tratta, infatti, di una vittoria di tutto il territorio abruzzese.
Ieri mattina L’Aquila ce l’ha fatta con 19 voti favorevoli del Consiglio nazionale Ana, contro soli tre contrari in favore della diretta concorrente aspirante che era la città di Asti. Appena appresa la notizia il sindaco Massimo Cialente ha festeggiato su facebook, lanciando la buona notizia. L’Abruzzo intero e la città dell’Aquila ora dovranno dimostrare di essere all’altezza del compito in primo luogo da un punto di vista logistico organizzativo. Da dove cominciare?
«Ora bisogna stare calmi – spiega il sindaco – Gli albergatori saranno bombardati di prenotazioni già in queste ore, ma è necessario mantenere la calma e offrire un buon prodotto in sinergia». Cialente ha preannunciato che sarà costituito un comitato locale, con le associazioni di categoria, L’Ana e i sindaci dei comuni limitrofi; organismo che affiancherà quello regionale, a sua volta dipendente da quello nazionale. Cialente ha ricordato che il Comune ha già approvato una delibera per offrire un supporto logistico con palchi, tribune e tutto il necessario. Stessa cosa hanno fatto Provincia e Regione.
La manifestazione, che vedrà il territorio invaso da circa mezzo milione di persone fra penne nere e non, si terrà nella seconda settimana del maggio 2015. Momenti clou saranno la grande festa del sabato sera e poi la grande sfilata di domenica 10 maggio. Per il primo cittadino «è necessario far innamorare mezzo milione di persone dei nostri territori, dunque bisogna lavorare sodo e bene. Sarà il caso di proporre dei pacchetti, sarà una occasione irripetibile per fare del marketing turistico».
La vittoria della città dell’Aquila si deve soprattutto alla tenacia da “penna nera” di Carlo Frutti a capo del comitato promotore che dedica questa conquista alle vittime del terremoto e ai 9 mila volontari alpini che in occasione del sisma lavorarono per l’emergenza. Frutti ha spiegato che ci saranno centinaia di manifestazioni nella 4 giorni disseminate su tutto il territorio regionale.
«Non sarà un’adunanza come tutte le altre – spiega – il 2015 coinciderà con il centenario della Grande guerra. Dovremo dimostrare di essere capaci di spostare a Sud il baricentro dell’interesse con questa manifestazione». Meno romanticamente non è da sottovalutare l’importanza economica dell’evento che garantirà un indotto che va dai 30 ai 40 milioni. Soldi che si riverseranno cash su tutto il territorio regionale. Ammonta a circa un milione e mezzo di euro, la stima dei costi di infrastrutture e logistica che gli organizzatori e gli enti coinvolti dovranno sborsare per garantire una buona riuscita della manifestazione.