
di Antonella Calcagni
Scacciato lo spettro della crisi di maggioranza, ora i consiglieri comunali del centro sinistra guardano avanti ritenendo tuttavia importante sedere tutti intorno ad un tavolo. Stefano Albano, segretario del Pd, conferma che fra i democrat chiarezza è stata fatta: «Ci siamo visti martedì scorso e poi in occasione dell’Attivo incentrato sulle problematiche della Ricostruzione», spiega.
Una volta lavati i panni in famiglia con il rientro nei ranghi dei dissidenti, Il Pd torna ad assumere il proprio ruolo di «collante della coalizione». Per Albano non esiste una minaccia Rifondazione né un fronte Api. «E’ giusto che rifondazione voglia distinguersi su alcuni temi. È la normale dialettica della politica – sottolinea Albano, che minimizza sulla variante relativa al progetto di ricostruzione dell’istituto della Dottrina cristiana – La legge prevede che per interventi di interesse generale si possa superare la percentuale del premio di cubatura del 20%».
In ogni caso il Pd concorda con la richiesta di Sel di convocare un summit di maggioranza. «Mi sembra ci sia troppa fibrillazione e voglia di protagonismo, in vista delle elezioni regionali. Mi sento di richiamare tutti alla compattezza. In questo senso se ci sono dei dubbi da chiarire noi saremo i primi ad esserci», chiosa Albano.
Intanto il caso Riga non sembra aver minato i rapporti di lealtà fra il partito e il primo cittadino. «Non è cambiato niente – spiega il capogruppo Api Pierluigi Mancini – Siamo d’accordo comunque a partecipare ad una riunione di maggioranza. Devo dire che comunque ci siamo visti mercoledì per parlare di Prg. Noi sosteniamo che il nuovo piano non può essere fatto con un blitz; deve essere un percorso condiviso». Mancini è possibilista perfino sul recupero di Ludovici. Infine sul caso Riga ritiene comunque fondamentale andare fino in fondo attraverso una commissione di inchiesta che possa far luce sul mistero delle lettere mai recapitate all’assessore Roberto Riga all’origine della figuraccia con la Protezione civile.