
Silvio Berlusconi apre la crisi di governo, pretendendo ed ottenendo le dimissioni del 5 ministri del Pdl e azzerando le speranze, già ridotte al lumicino, del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del premier Enrico Letta di rilanciare, con una verifica in Parlamento, l’azione di governo.
Letta, che oggi salirà al Quirinale, vuole comunque un «chiarimento» davanti alle Camere per verificare se ci sono i numeri ma soprattutto per addossare al Cavaliere la responsabilità di un «gesto folle – attacca il premier – solo per coprire le sue vicende personali». Grillo dà la colpa della crisi a Napolitano e torna a chiederne le dimissioni: andare al voto e salvare l’Italia.
«L’unica via è andare convinti verso le elezioni il più presto possibile. Tutti i sondaggi ci dicono che vinceremo» dice Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con una kermesse di Fi a Napoli. «Non potevano sostenere un governo delle tasse che aumenta la pressione fiscale e l’Iva. Un governo delle tasse non serve al Paese. Quando Letta ha deciso di sospendere il provvedimento per l’Iva e ha deciso l’aumento della benzina abbiamo capito che non possiamo continuare con questo governo».