Summit romano per Xpress

1 ottobre 2013 | 22:00
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Summit romano per Xpress

di Antonella Calcagni

L’incontro romano di questa sera nella sede Enac, al quale ha partecipato anche il sindaco Massimo Cialente e il gestore dello scalo, Xpress è servito, forse, a superare i “difetti di comunicazione” fra Enac e ministero per le Infrastruture e i Trasporti.

Nessuno tuttavia azzarda ora una data per il taglio del nastro: la festa ci sarà probabilmente dopo il decollo.

«Abbiamo consegnato il nostro business plan aggiornato fornendo chiarimenti e ancor più esplicite delucidazioni sui costi e sui finanziamenti». L’integrazione era stata richiesta dal Ministero all’Enac in occasione di una riunione avuta l’altro giorno e anticipata per lettera la scorsa settimana.

«Nel documento da noi fornito che l’Enac trasmetterà immediatamente al ministero – spiega il manager Musarella – specifichiamo di non fruire di fondi pubblici e che il progetto “Lavorare in Abruzzo 3” non è collegato al funzionamento dello Scalo e soprattutto che non è un finanziamento a fondo perduto.

Stessa cosa vale per i fondi Fas ottenuti dalla Regione Abruzzo nel post sisma per potenziare la struttura, mentre lo start-up del comune di circa 600 mila euro era finalizzato all’aviazione generale e non a quella commerciale».

Musarella ha ricordato inoltre che la X-press ha sottoscritto una fidejussione in favore del comune a copertura dei rischi pari a 5 milioni di euro per la gestione ventennale.

A questo punto non resta che attendere la decisione del ministero che dovrebbe arrivare, secondo le stime di Musarella, «non più tardi di una settimana, governo permettendo visto che il ministro Maurizio Lupi si è dimesso».

«Nell’incontro con l’Enac ci è stato chiesto di articolare in modo diverso la parte relativa ai costi del business plan. La X-press lo sta facendo. «Di più non possiamo fare – ha spiegato il primo cittadino –. A me sembra tuttavia che si faccia fatica a capire che si tratta di uno scalo privato, il primo nel suo genere. Non so se la crisi di governo potrà incidere in qualche modo sulla vicenda».