
«Bisognerà attrezzarsi per competere sul mercato europeo nel reperimento di risorse, estendere il più possibile le competenze, spingere di più per poter accedere a questo mercato con progetti seri» e uscire dall’emergenza. Lo ha detto il nuovo rettore dell’università dell’Aquila, Paola Inverardi, nella conferenza stampa caduta il giorno dopo l’insediamento.
Paola Inverardi subentra all’ormai ex rettore Ferdinando Di Orio, rimasto in carica per circa dieci anni dopo due mandati e due anni di proroga, in seguito alla vittoria di qualche mese fa sulla dioriana Maria Grazia Cifone.
In relazione al ruolo politico dell’istituzione, Paola Inverardi parla di una «rivisitazione dei rapporti con il Comune, stiamo partendo da un tempo zero per creare una collaborazione fiduciaria sulla base di una progettualità concreta, ci siederemo attorno a un tavolo e si lavorerà insieme in un discorso di strategia di localizzazione urbanistica».
Paola Inverardi si appresta a percorrere una strada piena di insidie alla luce di una eredità che si annuncia pesante: innanzitutto, perché si troverà a gestire un Cda rinnovato lo scorso anno da Di Orio e quindi “fedele” all’ex rettore, molto spesso al centro di polemiche e attacchi da buona parte dei docenti, sotto processo per due questioni legate alla sua attività di rettore. Ma su questo punto, Inverardi non ha preso nettamente le distanze confermando Di Orio alla presidenza della Fondazione dell’Università: «Di Orio resterà presidente della Fondazione dell’Università – spiega – cercheremo di capire come le azioni della Fondazione possano essere funzionali all’attività dell’università». In relazione al Cda dioriano sottolinea: «Non creerà problemi, perché costituito da colleghi che hanno sempre collaborato dal punto di vista istituzionale».