
di Fulgo Graziosi
La conferenza stampa organizzata dall’Ana presso la sede del Consiglio Regionale ha dato l’idea della soddisfazione, della gioia, della premiazione degli immani sforzi sostenuti per ottenere l’assegnazione della sede dell’Adunata Nazionale degli Alpini 2015. Tutti insieme abbiamo respirato un’aria pura, ma, nello stesso tempo, elettrizzata. Nessuno stava nella propria pelle, neppure i cronisti, intervenuti in massa all’invito dell’Ana.
Lo stesso presidente Pagano è stato investito dall’euforia del momento, fino ad affermare, nel suo intervento introduttivo, di sentirsi “Alpino”. Con uno smagliante sorriso, carico di emozione, stampato su una faccia di luna piena, seminascosta dal cappello con la famosa “penna nera”, il presidente dell’Ana ci ha abbracciato, ringraziandoci per l’impegno profuso nel portare avanti la candidatura dell’Aquila ai fini di questo importantissimo evento.
Pagano non ha saputo nascondere il proprio entusiasmo e si è lasciato trasportare nel ripercorrere le tappe degli impegni assolti sotto la pressante e garbata azione di Natale, presidente regionale dell’Ana. Il presidente del Consiglio regionale ha voluto sottolineare che il traguardo raggiunto comporterà una serie di attività e servizi che impegneranno non soltanto L’Aquila e la Provincia, ma anche l’intero territorio regionale.
Il Sindaco dell’Aquila, Cialente, particolarmente soddisfatto del risultato, travolto da un palese entusiasmo, è andato oltre i ringraziamenti rivolti all’Ana regionale e nazionale, lanciandosi in una avventura abbastanza prematura rivolta agli albergatori per la formazione di appositi pacchetti turistici. In questo specifico caso, forse, pur non essendo peregrina l’idea, essa è da ritenere superflua perché la richiesta di ospitalità e di accoglienza è superata dalla consolidata richiesta, certamente superiore all’offerta. Gli Alpini, a differenza delle nostre istituzioni, cominciano a programmare, in tutta la completezza della logistica, la nuova Adunata Nazionale sulle ceneri ancora calde della precedente manifestazione.
L’assessore Liris, intervenuto in rappresentanza del presidente della Provincia Del Corvo ha esibito con orgoglio l’atto deliberativo assunto all’unanimità dalla Giunta Provinciale, sottolineando il fatto che il documento non ha avuto un solo proponente, ma l’intero esecutivo provinciale. La deliberazione, inoltre, non vuole essere una semplice manifestazione di intenti, ma l’impegno per l’assolvimento di compiti e funzioni derivanti dalla complessa iniziativa.
Il presidente Natale ha posto nella giusta evidenza il duro lavoro che ha dovuto svolgere per manovrare ai fianchi dei consiglieri nazionali dell’Ana e, da Alpino quale è, ha voluto ringraziare tutti per il sostegno morale offerto, dalle istituzioni locali al comitato promotore, con il quale ha potuto confrontarsi continuamente nella preparazione di una corretta ed entusiasmante relazione, scaturita più dal cuore che dalla mente.
Un particolare ringraziamento è andato all’ingegner Ardingo che ha saputo redigere un puntuale progetto dell’evento, sul quale il Consiglio Nazionale Ana non ha potuto muovere la minima osservazione. Il consigliere nazionale dell’Ana Di Nardo di Barisciano, ha potuto dire soltanto due parole, letteralmente travolto dall’emozione: «Ho votato per la mia città e ho pianto quando ho ascoltato il risultato della votazione. 19 voti favorevoli per L’Aquila e 3 voti per Asti, nostra antagonista».
L’Adunata Nazionale degli Alpini giunge in un momento eccezionale per L’Aquila e per l’Abruzzo, perché torneranno centinaia di “penne nere” che si sono prodigate in silenzio e con abnegazione, nel più alto rispetto dei valori etici del volontariato, per cercare di risolvere i problemi dell’immediato, le sistemazioni logistiche, assistenziali e morali della gente colpita dal terremoto materialmente e nei sentimenti più intimi. Dove c’è necessità di intervento sociale, dove occorre aiuto, dove necessità prodigarsi per il prossimo, “gli Alpini” non mancano mai. Non c’è neppure bisogno di chiamarli.
Noi li abbiamo visti all’opera. Lo abbiamo scritto e siamo pronti a testimoniare l’impegno degli “Alpini” dinanzi a Dio e agli uomini. Fin dalle prime ore dopo il sisma, alcune figure, distinguibili dalla colorata camicia a quadri, con le maniche arrotolate fino al gomito anche se la temperatura notturna era assai rigida, affondavano con professionalità le mani tra le macerie alla ricerca di qualsiasi forma di vita. In alcuni momenti si intravedeva vibrare intensamente soltanto la “penna nera”, perché il corpo si era infilato in anguste aperture dalle quali provenivano suoni e rumori che lasciavano sperare in bene. È una visione indelebile, rimasta impressa nella nostra mente, torna puntualmente in visione ogni qualvolta si parla di terremoto in tutte le parti del mondo.
Tra le date che caratterizzeranno l’Adunata aquilana, ve ne sono alcune di rilievo. Tra di esse va annoverata quella delle “nozze d’argento” con l’ultima sfilata nazionale di Pescara, avvenuta nel lontano 1989. Il centenario dell’altro disastroso terremoto del 1915 che sconvolse la Marsica e arrecò danni a molti altri territori, tra cui quello aquilano. L’ultimo, quello più disastroso in termini di vite umane, è rappresentato dalla “Grande Guerra” del 1915/18, nella quale persero la vita tantissimi giovani abruzzesi e, in particolare, quelli marsicani che dovettero partire per il fronte, pur avendo avuti gravissimi lutti nelle rispettive famiglie. Il Paese uscì malconcio dal conflitto bellico. Comunque, aveva ricomposto, per l’ennesima volta, l’unità della Nazione, con la tangibile partecipazione degli “Alpini” abruzzesi.
L’assegnazione a L’Aquila dell’Adunata Nazionale 2015 rappresenta, quindi, un atto dovuto verso una terra dalla quale sono partiti migliaia di militari, quasi tutti alpini.
È stato un progetto pensato e costruito, mettendo insieme una lunga serie di idee, opportunamente correlate e sulle quali sono state fatte professionalmente delle simulazioni, allo scopo di verificarne la bontà e la reale applicabilità sul territorio. Un lavoro da certosini messo in piedi giorno dopo giorno, mese dopo mese, correndo il rischio di vedere squalificato qualche componente del Comitato Promotore per la passione e il fervore profuso nel portare avanti la candidatura della propria città. Fortunatamente ha prevalso il buon senso con l’applicazione di una sospensione in panchina per qualche mese.
Il Comitato Promotore, con a capo il Presidente Regionale Natale, sostenuto da oltre diecimila penne nere riunite in più di duecento sezioni, si è messo a tavolino, ha rimboccato le maniche e con professionalità, capacità, buona volontà, tenacia, con una idonea progettualità, con molta umiltà ha saputo promuovere e sostenere caparbiamente una idea fino a farla diventare realtà per L’Aquila, per la Provincia, per la Regione e per il Paese intero.
Nel corso della conferenza stampa si è avuta la percezione di parlare, almeno per una volta, la sola lingua abruzzese senza distinzione di idiomi costieri o montani. È stata una bella sensazione e una tangibile esperienza che, in questo particolare momento, potrebbe e dovrebbe essere seguita, nell’interesse di tutti, dalla Nazione e da tutte le Istituzioni locali per una pronta rinascita della città Capoluogo di Regione e per il decollo sociale dell’intero Abruzzo.