
di Antonella Calcagni
È giunto a 180 milioni di euro circa il “pallottoliere” degli espropri effettuati in occasione del sisma per realizzare manufatti temporanei. Si tratta degli indennizzi relativi alle immissioni in possesso per Map, Musp e progetto Case effettuate subito dopo il sisma pagati solo in minima parte. Molti proprietari attendono il risarcimento da oltre quattro anni.
Il totalizzatore continua a girare costando alla ricostruzione circa 700 mila euro di interessi al mese. Lo spinoso argomento è stato affrontato in commissione Territorio, presieduta da Enrico Perilli, alla presenza del capo dell’Ufficio Ricostruzione, Paolo Aielli. Quest’ultimo ha anticipato che entro la fine dell’anno saranno chiuse pratiche per 36 milioni di euro e trasferiti al Comune 26 milioni di euro.
«Nel 2014 contiamo di fare molto di più, almeno il doppio», ha aggiunto. L’ufficio speciale in 6 mesi ha fatto molto più di quanto l’Sge non fece nel post sisma in tre anni.
L’ingegner Franco Gabrielli (omonimo del capo della protezione civile) ha parlato di 3.500 particelle catastali coinvolte su tutto il territorio comunale di proprietà di circa 12 mila proprietari. L’intenzione dell’ufficio speciale è ora quella di chiudere con il pagamento dell’indennizzo le pratiche dei terreni più grandi che producono più interessi; una idea non condivisa dal consigliere Angelo Mancini poiché lesiva, sostiene, del diritto dei piccoli proprietari in attesa da troppo tempo.
Il consigliere comunale Udc, Raffaele Daniele ha posto un problema legale relativo alle stime delle particelle ante sisma: «molti cittadini hanno visto espropriarsi terreni che avevano una destinazione agricola o a verde poi utilizzati come edificabili per realizzare i manufatti, pertanto si sono rivolti alla giustizia presentando ricorsi tesi ad ottenere l’adeguamento del valore, avendo ragione. Si parla di 10 ricorsi al mese di questa tipologia».
Costi di contenziosi che si aggiungono alla cifra astronomica degli interessi mensili che avrebbero fatto accumulare debiti da parte dell’amministrazione comunale per 250 mila euro. Raffaele ha adombrato l’ipotesi che queste somme possano costituire un danno erariale.