
Dosa le quantità dei farmaci antitumorali «in modo perfetto», è «ultrasicuro» per pazienti e operatori sanitari, elimina del tutto gli sprechi di costosissimi medicinali, «non conosce la parola errore» e in un poco più di un anno ha fatto risparmiare alla Asl oltre 330 mila euro. A descrivere la nuova «macchina delle meraviglie» dell’ospedale aquilano San Salvatore sono i portavoce della Asl numero 1. Si tratta del sistema Apotecachemo, unico in Abruzzo, che mette insieme la «totale sicurezza per i malati oncoematologici e la gestione virtuosa delle spese».
La ‘magia’ si realizza nell’Unità farmaci antiblastici (Ufa) attivata al San Salvatore oltre un anno fa grazie al manager della Asl 1 Giancarlo Silveri. I vantaggi della nuova tecnologia si estenderanno in tempi brevi anche ai presidi di Sulmona, Avezzano e Castel di Sangro: la direzione aziendale ha infatti già avviato le necessarie procedure operative.
Il sistema Apotecachemo, che sostituisce la tradizionale preparazione manuale delle terapie di farmaci antiblastici, è stato introdotto di recente in Italia, tanto che attualmente ne sono dotati solo pochi centri d’élite. Il San Salvatore, nell’ambito di questo ristretto novero di strutture pubbliche italiane, ha staccato tutti nella graduatoria nazionale stilata nell’agosto scorso dalla Loccioni, società fornitrice del robot. L’ospedale dell’Aquila si è infatti piazzato al primo posto tra i 18 centri dotati dell’avanzata metodica, seguito dagli Ospedali Riuniti di Ancona e dall’Istituto Europeo Oncologico di Milano. Secondo la classifica, denominata Grand prix, il servizio farmacia dell’ospedale di L’Aquila – diretto da Eugenio Ciacco, che è anche il responsabile del settore farmaceutico per tutta l’azienda – in virtù della formazione professionale e dell’alta professionalità acquisita dagli operatori è risultato il migliore nella gestione e nell’utilizzo del sistema automatizzato. La percentuale di preparazioni allestite con Apotecachemo ha raggiunto la soglia del 90%, marcando un distacco rispetto ad altri ospedali italiani, obiettivo già notevolissimo che però la Asl vuole migliorare fino a raggiungere la soglia del 100%.
In virtù di questa moderna tecnologia il paziente, rispetto alla preparazione manuale – fatta attualmente dagli operatori sanitari nella quasi totalità degli ospedali italiani – beneficia della massima sicurezza ricevendo il giusto farmaco nella giusta dose. Va rimarcato, infatti, che questa innovativa tecnologia consente una tracciabilità completa del processo di allestimento, grazie al riconoscimento di immagine del flacone e ai controlli gravimetrici (di peso) e volumetrici (millilitri di farmaco prelevati) con assegnazione di un codice d’identificazione corrispondente al paziente. Inoltre, il sistema assicura una efficace tutela ali operatori Asl della Farmacia poiché, a differenza del confezionamento manuale, riduce il rischio di eventuali esposizioni a sostanze nocive del personale che, nella preparazione della dose chemioterapica, non viene a contatto diretto con i farmaci.
Con il robot gli addetti della farmacia dell’ospedale, pur esercitando comunque un’attenta vigilanza sulla operatività, ricevono la preparazione già pronta, allestita in ambiente chiuso e microbiologicamente validato. I medicinali antitumorali, una volta preparati dai laboratori della farmacia, vengono inviati ai singoli reparti e quindi somministrati ai malati. Il lavoro tra la farmacia e le varie unità operative del San Salvatore è svolto in stretta sinergia e coinvolge oncologia, ematologia, urologia, dermatologia oncologica, immunoreumatologia, neurologia, pneumologia, radiologia, ginecologia e oculistica.
Grazie all’infallibile ‘braccio’ del robot, i residui di farmaco non utilizzati vengono anch’essi tracciati attraverso dei codici a barre che ne permettono il completo utilizzo nelle successive preparazioni. In questo modo, trattandosi di farmaci ad alto costo, anche piccoli residui comportano un notevole risparmio, che in poco più di un anno di attività si è tradotto in un recupero economico per la Asl 330 mila euro.