
di Gioia Chiostri
Si è parlato di politica del cestino da casa, ma a nulla è servito: va avanti la protesta dei genitori, contro il rincaro [i]ticket[/i] mensa. Di recente è avvenuto un incontro fra le famiglie e i rappresentanti del Comune di Avezzano, durante il quale l’amministrazione si è scontrata con le famiglie, in quanto rigettanti l’innalzamento del tetto della terza fascia a 21mila euro (da 15mila). A breve forse ci sarà una nuova riunione, a cui però saranno chiamati a partecipare solo i rappresentanti di istituto.
L’assessore comunale allo Sviluppo Gabriele De Angelis ha confermato che il tetto sarà alzato a partire dal mese di gennaio, dato che è necessaria l’approvazione del Consiglio comunale; per adesso il prezzo dei ticket, quindi, rimarrà invariato. I genitori, però, hanno già annunciato nella sede comunale, che nei prossimi giorni si recheranno dall’amministrazione con l’intento di avanzare la proposta di un ‘ticket unico per tutte le fasce’.
La diatriba sui ticket mensa è sorta in quanto, dal primo ottobre – giorno di istituzione del servizio mensa – il Comune ha aumentato i prezzi: 50 centesimi per la terza fascia e un euro per la quarta. Lo avrebbe fatto, a quanto pare, chiedendo ai cittadini di rispettare un principio di solidarietà sociale, secondo il quale: chi viene assegnato alla prima fascia non paga nulla; chi rientra nella seconda, paga 2.64 euro, chi nella terza, sborsa 3.73 euro e nella quarta, 4.23 euro. Al terzo figlio permane l’agevolazione di 1.60 euro a pasto. Questa è stata la proposta dell’amministrazione comunale, in modo da agevolare la fascia più cospicua, quella composta dall’80% delle famiglie che usufruiscono del servizio, andando ad alzare la soglia della terza fascia (quella compresa tra i 12.544 e i 15mila euro secondo il parametro del reddito Isee) da 15 mila e 21mila euro e abbassando, sempre per la stessa fascia, l’importo di qualche centesimo, anche fino a 3.50 euro (al posto dei 3.73 attuali). Il tutto sarebbe dovuto partire, però, da gennaio, perché la proposta sarebbe dovuta, di fatti, essere prima vagliata dal Consiglio comunale.
I genitori hanno però rifiutato, avanzando una proposta alternativa, condivisa per di più da quasi la totalità della cittadinanza: far pagare a tutti, anche a chi ora non paga nulla o paga soli 2.64 euro a pasto, il prezzo indifferenziato di 3 euro. L’amministrazione ha anche spiegato che lo Stato, quest’anno, nelle casse comunali, ha erogato 4milioni e mezzo di euro in meno, a seguito della [i]spending review[/i] e che, in definitiva, il Comune non può permettersi di coprire gli oltre 700mila euro della spesa per la mensa scolastica, eccetto per il 46%, quasi il 10 % in meno rispetto lo scorso anno. Il cambiamento, inoltre, è stato comunicato a soli 6 giorni dalla partenza del servizio.
Prossimamente un altro incontro farà tirare, almeno si crede, le linee finali di questa lunga diatriba fra amministrazione e famiglie avezzanesi, ricordando che un buon equilibrio tra queste due branche della stessa città, ha sempre giovato al miglioramento di qualsiasi servizio elargito.
[url”Torna alla Home Targatoaz.it”]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=154&categoryId=221[/url]