Lega pro e tifosi, da oggi collaborazione più intensa

7 ottobre 2013 | 16:15
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Lega pro e tifosi, da oggi collaborazione più intensa

Prove di dialogo tra le società di Lega Pro e i propri tifosi. Lo scambio di battute è iniziato oggi nella Scuola Superiore di Polizia di Roma attraverso il convegno [i]’Supporters'[/i][i]trust[/i]: il coinvolgimento attivo dei tifosi nella proprietà e nei processi decisionali delle società. Cammino, percorso e strada da intraprendere’, promosso dalla terza lega di calcio italiana e l’associazione [i]’Supporters[/i] in campo’.

Si tratta di un confronto tra tifosi e club sul tema della [i]governance[/i] e su idee, progetti e iniziative di coinvolgimento dei [i]supporter[/i] nelle società, iniziato già oggi con incontri bilaterali. «Proviamo a fare quello che hanno fatto in Germania ed Inghilterra nel 1992 – ha commentato il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli – quando, aprendo ai [i]trust[/i], hanno determinato una comunicabilità tra i club e i tifosi e contemporaneamente hanno avviato un percorso virtuoso di azionariato popolare, dando delle percentuali d’ingresso nei consigli d’amministrazione ai tifosi. Questo ha consentito di fare la rivoluzione che si è verificata poi negli stadi».

«Con i tifosi all’interno, in definitiva, – ha aggiunto – si rompe quello che è stato un lungo rapporto di diffidenza». Si parte con 7 o 8 società, tra cui Lecce, Venezia, L’Aquila, Grosseto, Prato, Perugia e Vicenza, a cui potrebbero aggiungersi presto Foggia, Cosenza, Monza, Rimini. Mentre già ci sono rappresentanze di tifoserie e club della Lega Nazionale Dilettanti come Ancona, Taranto, Derthona, Sambenedettese, Cavese, Piacenza e Arezzo.

«Il prossimo anno vorremmo arrivare a tutte le 60 società della Lega», ha, infine, affermato Ghirelli. Il dirigente della Coni Servizi, Michele Uva, dal canto suo, ha aggiunto: «il Coni vede con grande interesse questo tavolo di lavoro. Questo è uno dei progetti più interessanti degli ultimi mesi: uno sperimentale laboratorio per tutto il mondo dello sport».

A sostegno di questi modelli sostenibili di proprietà, si è schierata anche l’associazione [i]Supporters Direct Europe[/i]: «stiamo lavorando in oltre 20 paesi in tutta Europa – ha sottolineato la responsabile, Antonia Hagemann – si deve partire dal basso, provando a costruire qualcosa insieme alle società. E sono veramente orgogliosa dell’evoluzione italiana. La cooperazione consente di riempire gli impianti».

Sulla stessa lunghezza d’onda, il presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, Pasquale Ciullo: «preferiremmo che gli stadi si riempissero di famiglie e questa è un strada che si può percorrere. Crediamo nei colloqui con i tifosi: la tifoseria non è solo un problema ma una risorsa per le società e per chi gestisce l’ordine pubblico».