Permesso di soggiorno, «Il servizio torni a L’Aquila»

7 ottobre 2013 | 13:17
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Permesso di soggiorno, «Il servizio torni a L’Aquila»

Dalla data del sisma, ossia da oltre quattro anni a questa parte, 5mila e 500 cittadini stranieri, residenti a L’Aquila, devono recarsi ad Avezzano per il rinnovo o il ritiro del permesso di soggiorno.

Il consigliere straniero Gamal Bouchaib, in una nota, sottolinea le non agevolanti modalità di richiesta o rinnovo del permesso di soggiorno per uno straniero: «ricordo che il documento è nominativo; pertanto ciascun cittadino, anche i minori e bambini, deve recarsi di persona in Questura. La procedura è lunga, poiché devono essere prese le impronte digitali e i richiedenti devono fornire generalità e dati sul contratto di lavoro. Questo comporta lunghe file e lunghe attese, con i cittadini stranieri costretti a perdere un giorno di lavoro, e per loro una giornata di stipendio in meno è moltissimo, e i bambini e ragazzi costretti a perdere un giorno di scuola». Una situazione che, secondo il consigliere, sembra oramai divenuta insostenibile.

«Alla perdita della paga giornaliera si aggiungono le spese di viaggio – ha continuato Bouchaib – dall’altra parte, la Questura di Avezzano è al collasso. Il personale è insufficiente e non riesce a smaltire il carico di lavoro e l’affluenza di utenti. Possibile che, a quattro anni dal sisma, non si riesca a risolvere questa situazione?»

Alla luce dei fatti, il consigliere straniero chiede nella nota al questore della città «di volersi attivare per ripristinare il servizio all’Aquila, eliminando un disagio insostenibile sia per i cittadini stranieri che per lo stesso personale di Polizia».