Acqua, «Importante arrivare a una gestione virtuosa»

Per il presidente della Regione Gianni Chiodi «i cittadini hanno pieno diritto a una gestione oculata del sistema idrico». All’Aquila per parlare della gestione delle reti idriche abruzzesi in occasione della seconda edizione del Festival dell’Acqua, ha ricordato che la Regione ha elaborato una legge «che consente di ridurre la frammentazione che c’è stata fino ad oggi, con troppi soggetti ad occuparsi di un servizio pubblico essenziale».
«Quindi – ha aggiunto Chiodi – una gestione che ha provocato dei costi aggiuntivi, con tariffe non in grado di remunerare gli investimenti». Il governatore ha parlato di «responsabilità di gestione da attribuire ai singoli Comuni o enti d’ambito» in un momento in cui «l’Unione Europea non consente di fare errori. E’ perciò importante arrivare a una gestione virtuosa dell’acqua come bene comune».
Gestori assumano proprie responsabilità – «La gestione del servizio idrico, la sua sostenibilità da un punto di vista economico e la sua efficienza nell’erogare servizi al cittadino, rappresentano i punti più difficili da affrontare in questo particolare momento storico». Lo ha detto il presidente della Regione Gianni Chiodi, partecipando oggi al convegno nell’ambito del Festival dell’Acqua aperto all’Aquila fino all’11 ottobre. Il Festival raccoglie ogni due anni 400 aziende associate a Federutility e tutti i soggetti che si occupano di servizi idrici e di pubblica utilità ed è promosso in collaborazione con il Comune dell’Aquila e l’azienda Gran Sasso Acqua, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’Unesco e dell’Eureau.
«Dobbiamo coniugare – ha aggiunto il presidente – le aspettative dei cittadini/utenti con la massima efficacia, efficienza ed economicità di azione possibile per i soggetti Gestori del Servizio idrico integrato ma ci troviamo in una situazione di vera emergenza. Siamo in un punto di non ritorno. I gestori hanno accumulato negli anni debiti enormi, con una gestione non oculata, molto spesso con contropartite di stampo esclusivamente clientelare. La Regione Abruzzo non può commissariarli, ma li pone di fronte alle loro responsabilità. C’è una sola cosa da fare: mettere in equilibrio i conti. E’ vero che con il sistema idrico la situazione è complessa proprio perché non è possibile commissariare. Ma diciamolo chiaramente: si tratta di un sistema che troppo spesso, per anni, ha inteso utilizzare il servizio pubblico per alimentare e massimizzare posizioni di consenso elettorale. Questo non è più consentito. Chiediamo loro, a questo punto, soluzioni per mettere in equilibrio i conti e procedere con una gestione ordinaria che non vada ad aggravare la situazione debitoria. Solo così sarà possibile evitare l’ingresso dei privati. In tutto questo, tuttavia, è bene sottolinearlo, non può essere attribuita alcuna responsabilità alla Regione che punta, invece, ad offrire un servizio di qualità agli utenti attraverso l’ottimizzazione delle risorse, sia idriche che economiche e per questo ha previsto, come noto, un ATO unico».