
«L’Unione degli Studenti L’Aquila, dopo la manifestazione che nella giornata di domani aprirà le mobilitazioni autunnali e scenderà in piazza venerdì 11 ottobre con rinnovato vigore». A comunicarlo, attraverso una nota, è la coordinatrice Uds L’Aquila, Anna Gianvincenzo.
«Il corteo che attraverserà le vie del centro – precisa la coordinatrice dell’Unione degli studenti – è soltanto l’ultima delle iniziative che già dall’estate portiamo avanti sul territorio. Dopo aver combattuto il caro libri con un mercatino del libro usato che ha riscosso notevole successo abbiamo infatti costruito un percorso di avvicinamento negli istituti con la fotopetizione “Non c’è più tempo”, che ha visto la partecipazione di molti ragazzi».
Ma quali sono i motivi delle proteste? «Manifestiamo – spiega Anna Gianvincenzo – perchè a quattro anni dal terremoto gli studenti delle scuole superiori sono stati oggetto della più spudorata marginalizzazione. Il governo, con il Dl Istruzione, taglia ulteriormente i finanziamenti sul diritto allo studio, comparto che nella nostra regione ha una regolamentazione ferma al 1978. Gli istituti aquilani, a seguito dei nuovi accorpamenti, non vedono risolti i propri pressanti problemi».
In particolare, precisa la coordinatrice dell’Uniobe degli studenti, «assistiamo al paradosso di un liceo artistico che dopo aver cambiato sede ancora non possiede strumentazione per poter svolgere attività di laboratorio e di una concezione di stage negli istituti professionali che non ha alla base l’adozione dello statuto delle studentesse e degli studenti, nè tantomeno la minima informazione sui pochi diritti alla base dell’inserimento nel mercato del lavoro». L’Unione degli studenti evidenzia, poi, «una frammentazione sociale inaccettabile, dovuta alla mancanza di luoghi di aggregazione culturale in centro. Inoltre, «negli istituti che rappresentano un’eccellenza, nonostante gli sforzi, ancora non si riescono a sperimentare nuovi percorsi di democrazia partecipativa negli organi decisionali, con il risultato che la componente studentesca non può essere un elemento che contribuisce alla qualità dell’offerta formativa».
«Negli ultimi anni – sottolinea Anna Di Gianvincenzo – siamo stati costretti ad aprire vere e proprie “questioni democratiche” nelle nostre scuole. La sospensione delle assemblee, il cinque in condotta e in generale gli atteggiamenti repressivi nei confronti degli studenti non sono mai mancati. Spesso di fronte a queste dinamiche, anche con la complicità della rappresentanza di istituto, lo studente rimane completamente solo, inerte».
«Venerdì 11 ottobre – conclude la coordinatrice dell’Unione degli studenti – scenderemo in piazza anche per informare. Distribuiremo tutti i testi legislativi che regolamentano i diritti degli studenti, facendo anche attività di formazione su come innescare meccanismi di vertenzialità, individuale e collettiva. Scenderemo in piazza anche per rivendicare l’abbassamento sostanziale dei costi di accesso all’istruzione. Non è infatti accettabile che ogni anno le famiglie sostengano di tasca propria i costi proibitivi e ricattatori del materiale scolastico, dei trasporti e della contribuzione volontaria».