Al via ultima giornata Festival Acqua

11 ottobre 2013 | 10:45
Share0
Al via ultima giornata Festival Acqua

Dissetare il mondo. Questo il tema della giornata conclusiva del Festival dell’acqua organizzato da Federutility a L’Aquila, che oggi chiude i battenti guardando già alla prossima edizione, quella di Milano all’interno di Expo 2015.

In attesa della futura ‘biennale’ sulla risorsa idrica, oggi a L’Aquila sfilerà una bella fetta di Pianeta per parlare di acqua a livello mondiale, di cambiamenti climatici, di green economy, e dei progetti per l’Expo 2015. Tra i molti protagonisti, Filippo Giorgi, premio Nobel per la pace nel 2007 con l’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change), tutt’ora responsabile della sezione di fisica della Terra, all’International centre for theoretical physics di Trieste ed esperto internazionale su modellistica climatica e sui cambiamenti climatici.

Sulle proposte per dissetare il mondo, il convegno sarà aperto da Gaia Checcucci, vicepresidente di Federutility.

Federutility, contributo 1% servizio per aiuto Paesi – Un contributo pari all’1% sul gettito complessivo dei servizi idrici per gli utenti dei Paesi ricchi per effettuare progetti nell’acqua nei Paesi in Via dei Sviluppo. Questa la proposta che Federutility (la Federazione delle imprese energetiche e dell’acqua) rilancia dal Festival dell’acqua a L’Aquila con l’obiettivo di creare «un meccanismo universale di regolamentazione che garantirebbe l’accesso universale di acqua potabile e di servizi igienici» sulla base dell’esperienza condotta in particolare in Francia (il ‘Oudin-Santini Act’).

Tale dispositivo se applicato in tutta Europa – spiega Federutility – consentirebbe «un gettito di circa 5 miliardi di euro all’anno. L’adozione anche in Italia, di una norma analoga a quella francese potrebbe portare il nostro Paese a svolgere un ruolo significativo nella promozione di infrastrutture idriche a vantaggio dei Paesi in Via di Sviluppo, senza comportare disagio economico per gli utenti». Già oggi «in alcune realtà territoriali del nostro Paese sono adottati meccanismi di raccolta fondi legati al gettito economico del servizio idrico», anche se si tratta di «iniziative isolate, basate soprattutto sull’adesione volontaria».

Federutility ricorda che «la tariffa idrica vigente in Italia è la più bassa d’Europa, tra la metà ed un terzo della tariffa applicata in Francia, il Paese che più si è impegnato nella campagna dell’1%». Infine per i gestori idrici un’iniziativa di questo tipo «oltre a promuovere la politica della solidarietà» potrebbe consentire «la valorizzazione di quel grande potenziale tecnico ed umano delle Ong laiche e religiose italiane che operano in tutto il mondo».

Esperto Unesco, investire su acqua fa bene al Pil – Investire nell’acqua fa bene al Pil, circa 35 volte di più dei Paesi che non lo fanno. A dirlo Simone Grego del Wwap ([i]World water assessment programme[/i]) dell’Unesco intervenendo al Festival dell’acqua, organizzato da Federutility a L’Aquila. Grego – che ricorda i temi dei prossimi rapporti sull’acqua ai quali l’Unesco sta lavorando (acqua e energia nel 2014; acqua e sostenibilità nel 2015) – avverte sull’importanza che «l’accesso all’acqua riveste per la vita».

Sono quasi un miliardo, 884 milioni per la precisione, «le persone al mondo che non accesso all’acqua potabile e 2,6 miliardi quelle senza servizi igienici e sanitari di base; e 3,5 milioni di persone muoiono ogni anno per scarsa qualità dell’acqua» e che «si perdono mezzo miliardo di giorni di scuola ogni anno per problemi legati all’acqua».

«Nel 2010 – continua l’esperto – l’Onu ha dichiarato l’accesso all’acqua un diritto umano universale; di acqua si parla nell’obiettivo 7 degli obiettivi del millennio: dimezzare entro il 2015 le persone che non hanno accesso all’acqua potabile».

«La cosa – dice Grego – è riuscita, siamo passati dal 24% del 1990 all’11% del 2010, ma non in modo omogeneo. Per esempio nell’Africa sub-sahariana la percentuale è aumentata e molti Paesi dell’Africa non raggiungeranno l’obiettivo», lo stesso per «qualche altro in Medio Oriente». Inoltre, si deve tener conto dell’aumento della popolazione nel Pianeta e dei conflitti legati all’acqua che per esempio in Yemen sono già una lotta per «la sopravvivenza».

Tra le raccomandazioni fornite dall’Unesco nell’ultimo rapporto, l’aumento degli incentivi per l’acqua potabile, il ruolo delle istituzioni, l’accesso all’acqua come stimolo per la crescita dell’economia dal momento che «i Paesi che non hanno investito nell’acqua hanno visto crescere il Pil dello 0,1%, mentre che li ho fatto lo ha visto crescere di 35 volte di più, del 3,5%».