
di Antonella Calcagni
Molti bambini pattinano facendo lo slalom tra le cartacce e le bottiglie vuote. Come ogni pomeriggio dopo la fine del mercato l’area è davvero un immondezzaio. Non cambia molto dopo la flemmatica visita del mezzo dell’Asm. Fra una sigaretta e l’altra i dipendenti svuotano i cassonetti e raccolgono qua e la qualche rifiuto più in vista, noncuranti delle aree verdi laterali e centrali diventate vere e proprie discariche. Troppo faticoso entrare lì dentro.
I bambini però continuano a pattinare noncuranti e sembrano divertirsi un mondo, mentre i genitori non li perdono d’occhio neanche per un istante. La paura più grande è che qualcuno di loro possa entrare all’interno della struttura che avrebbe dovuto ospitare bagni pubblici. Il condizionale è d’obbligo.
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Già un paio di mesi dopo l’inaugurazione i vandali si erano limitati a fare delle stupide scritte. Ora hanno perfino smontato le finestre rompendo i vetri che sono sul pavimento. I bagni sono impraticabili già da un bel po’, nessuno li ha mai puliti, ma qualche idiota li ha sicuramente ridotti così. C’è una puzza da colera.
C’è da chiedersi come possano i fruitori del mercato, ossia tutti quegli ambulanti che hanno fatto di tutto per far aprire la struttura, a tollerare il degrado già quasi irreversibile di una struttura inaugurata poco più di un anno fa.